Si avvicina la sedicesima giornata di campionato di Serie C, che vedrà, sabato 23 novembre, la Torres affrontare in trasferta la Spal alle ore 17.30. Proprio per via di questo nuovo appuntamento per i ragazzi di Alfonso Greco dopo il pari di Rimini e la sconfitta interna contro l’Entella abbiamo intervistato il giornalista del “Lo Spallino” Tommaso Vissoli, che ci ha parlato del momento che stanno vivendo i biancoazzurri, del suo pensiero sulla Torres e su quali saranno i giocatori più pericolosi in vista di questa sfida.
Sabato la Torres verrà in visita a Ferrara contro la Spal, come vede il match? Che tipo di ambiente si dovrà aspettare la squadra sassarese?
“Premetto che la Spal è in una situazione di emergenza numerica, come visto contro il Legnano in cui mister Dossena ha speso solo un cambio. Nonostante questa situazione sono arrivate due vittorie con Pineto e Legnago che rilanciano la classifica. Le vittorie hanno rasserenato gli animi che non erano positivi, quindi dico che la Spal arriva fiduciosa a livello psicologico e proverà a fare la sua partita, sapendo che la Torres è una squadra forte e che punterà ad un altro obiettivo rispetto alla Spal, ovvero la promozione diretta. Mi aspetto una partita dove si attenderà l’avversario e in cui si cercherà di colpire con delle ripartenze”.
Alfonso Greco è stato accostato alla panchina della Spal quest’estate, che idea si è fatto dell’allenatore dei rossoblù?
“Parto col dire che Greco è stato a Ferrara come giocatore. Per me è una persona molto schietta e artefice del grande lavoro che la Torres ha fatto l’anno scorso, arrivando secondo nel girone più complicato della C. Mi sono fatto l’idea che sia un bravo allenatore, che sappia mettere la squadra in campo e valorizzare bene gli esterni”.
Rimanendo in tema Torres, secondo lei fino a dove possono puntare i rossoblù?
“Ha una rosa costruita bene che può andare in Serie B, però vedo delle differenze con alcune squadre. Per esempio il Pescara ha un allenatore che è un plus, con Baldini che conosce più di tutti la categoria e che è stato bravo a creare un ottimo rapporto tra piazza e giocatori. Per quanto riguarda la rosa, penso che la più forte sia la Ternana, ma subito dopo metto la Torres. Quindi ripeto, per me Pescara, Ternana e Torres sono le tre candidate principali per la salita in Serie B”.
La Spal, dopo un avvio non proprio brillante, ha vinto due scontri diretti con Pineto e Legnago. Che momento sta vivendo lo spogliatoio spallino?
“Lo spogliatoio vive di una momentanea serenità. I risultati hanno creato dei problemi a Dossena, tanto che tra i media si è discusso un suo possibile esonero, ma la società gli ha dato sempre fiducia. Lui ha tenuto tutti i giocatori sul pezzo, al di là delle assenze e di un mercato dove sono mancati alcuni acquisti. Ha chiamato in causa alcuni giovani, come Oumar Conté che si è fatto trovare pronto all’esordio, segnando dopo 5 minuti dal suo ingresso”.
Quindicesimo posto nella classifica generale, poco sopra la zona playout. Quali erano gli obiettivi a inizio stagione?
“Restando oggettivi e non facendosi prendere dal blasone del marchio Spal, l’obiettivo era un piazzamento playoff basso. Adesso è stato un po’ ridimensionato vista la partenza, però si era detto di arrivare a gennaio attaccati al trenino playoff e che con due o tre acquisti che avrebbero dato una mano, provare ad arrivare tra le prime dieci. Sappiamo tutti che i playoff sono un terno al lotto e non vince mai la più forte. A luglio si parlava di playoff, l’obiettivo rimane quello, cercando di rimanere attaccati al treno e puntando forte al piazzamento dopo il mercato di gennaio. Certo è che bisogna stare lontani dagli spareggi playout e dal navigare in quella zona lì”.
In 15 giornate la Spal ha totalizzato 19 gol fatti e 27 subiti. Pensa che il problema principale di questo inizio stagione possa essere la difesa?
“Penso di sì, la difesa è stata sicuramente un tallone d’Achille importante per la Spal quest’anno, soprattutto il prendere gol sui calci piazzati. Abbiamo chiesto più e più volte al mister su come si potesse sopperire a questo problema e lui ci ha riferito che ha provato a cambiare metodo di approccio, sostituendo la marcatura a zona con quella a uomo. Non si sta riuscendo a tenere alta la concentrazione in difesa per novanta minuti, magari perché si sta pagando qualche assenza. Faccio un esempio, nello scambio con Maistro è stato preso Bachini che l’anno scorso ha vinto il campionato con la Juve Stabia, ma che con la maglia della Spal non si è quasi mai visto, accusando una fascite plantare da inizio ritiro e con il mister che adesso lo sta tenendo a riposo per scongiurare l’intervento chirurgico. Cito anche Sottini che sta deludendo e sul quale c’erano grandi aspettative, visto che arrivava dalla Serie B, e Arena il vice capitano, che lo stesso ha avuto delle disattenzioni difensive importanti. Dare una colpa al reparto è sempre difficile per via delle dinamiche, però da quando è cambiato il modulo dal 4-3-3 al 3-5-2, una sorta di stabilità si è trovata”.
Chi mancherà nello scontro di sabato? E quali giocatori dovrà temere maggiormente la Torres?
“Ti posso fare una bella lista delle assenze, sono veramente tanti (ride,ndr). Mancheranno sicuramente Fiordaliso, Arena e Karlsson (che rifiutò il passaggio alla Torres in estate, ndr). Continuo poi con Bachini, Awua, Bidaoui, Ntenda, Iglio, Camelio, Kane e Parravicini. Mentre tra i giocatori da temere maggiormente ci sarà Rao, in gran forma. Di lui si discute da un paio di mesi e si pensa che nella prossima stagione potrebbe non far più parte della Spal, visto l’interesse dei club di categorie superiori. Nomino anche il capitano Antenucci e gli esterni Calapai e Mignanelli”.
Ultima domanda. Come stanno vivendo i tifosi la dirigenza, dopo le retrocessioni degli ultimi anni e le minori ambizioni?
“I tifosi hanno visto male la doppia retrocessione e accusano la società di una mancanza di programmazione a lungo termine, perché ogni anno da quando c’è Tacopina è come se si facesse tabula rasa di quello che si è fatto nell’anno precedente. La scorsa stagione si era chiusa bene con Di Carlo che ha portato alla salvezza e a un punto dai playoff, nonostante il suo iniziale esonero dopo sei giornate e la non buona gestione di Colucci. Questo aveva portato a richiamare il primo in panchina. Tanti accusano la società e Tacopina di voler sempre ripartire da zero, però quest’anno è stato garantito che c’è una progettualità, infatti non è un caso che a mister Dossena siano stati fatti due anni di contratto. Inoltre, si cercherà di liberare le casse del club da quegli stipendi che si portano dietro dalla Serie B e che sono insostenibili per questa categoria. Non si può negare che Tacopina stia mantenendo un impegno economico che sta diventando ingestibile e nemmeno il fatto che in questi tre anni alla Spal abbia compiuto più scelte sbagliate che giuste. Questo ha portato a corrodere il rapporto con i tifosi”.
Flavio Masala