Le parole in conferenza stampa del tecnico del Venezia Paolo Vanoli al termine del primo turno playoff di Serie B perso dai suoi contro il Cagliari per 2-1.
Sulla gara
“Sono orgoglioso dei miei ragazzi, noi un mese fa stavamo nei bassifondi della classifica e abbiamo spinto tanto per arrivare a questo sogno. Ce la siamo giocata bene ma alle prime difficoltà abbiamo ceduto, e questo fa parte dell’esperienza. Io l’ho detto ai miei nel fine primo tempo: non dobbiamo perdere la testa. Abbiamo riaperto la gara e poi non siamo riusciti a portarla dalla nostra ma questo è un punto di partenza per il Venezia”.
Singoli
“Non cambierei nulla della formazione iniziale, le partite vanno giocate senza stare poi a pensare a cosa si poteva o non poteva fare. Siamo partiti bene e poi abbiamo subito il Cagliari, dopo l’1-0 abbiamo perso delle misure ma questo è normale contro il Cagliari che è una squadra esperta e forte. Loro hanno gestito bene ma dobbiamo lavorare sui dettagli, che poi fanno la differenza in questi incontri. Ci abbiamo sempre creduto fino in fondo e i nostri tifosi devono essere orgogliosi di noi. Ho visto lo spirito giusto per riprendere l’anno prossimo”.
Percorso
“Io penso che la gara del ritorno ci ha fatto capire che ci stavamo ricostruendo definitivamente. Dalla classifica in difficoltà ci siamo riprogrammati e se mi guardo indietro dico ai ragazzi che hanno fatto qualcosa di straordinario. Questa gara ci ha fatto capire cosa ci serve per continuare a crescere”.
Futuro
“Cosa serve per essere protagonisti da subito? Correggere gli errori che sono stati fatti quest’anno. Dopo che sono arrivato ci siamo allineati e abbiamo iniziato a lavorare da gruppo. Ora a mente fredda analizzeremo come migliorare la rosa per far sì che piano piano sia sempre più competitiva. Siamo una formazione giovane e cresceremo analizzando tutto con lucidità. Questo gruppo ha dimostrato un grande senso di appartenenza. Venire a Cagliari con questo pubblico, contro una squadra che per me ha tutto per arrivare in fondo ai playoff e lottare come abbiamo fatto non è scontato”.
Roberto Pinna