Il team italiano alla 37^ America’s Cup ha dato il via la settimana scorsa alle “two boat session”, dove il prototipo Luna Rossa e il monotipo AC40 si sono confrontati in allenamento nelle acque di Cagliari.
«Allenarci con due barche era in programma sin dall’inizio», spiega Max Sirena, Skipper e Team Director di Luna Rossa Prada Pirelli, «abbiamo semplicemente rispettato il calendario che ci eravamo prefissi: in principio ci siamo dedicati al prototipo, concentrando gli allenamenti e i test su quella barca; finito il periodo di sviluppo, possiamo adesso focalizzarci sull’equipaggio. L’opportunità di avere due barche e tanti velisti di eccellenza ci permette di fare diverse rotazioni e anche innesti con i talenti delle prossime regate giovanili e femminili di Barcellona». Niente speed test, dunque? «Non avrebbero senso», prosegue Sirena, «dato che il prototipo è molto diverso dall’AC40; quello che ci interessa non è la velocità, ma esercitarci nelle manovre di match race, in quelle di prestart e nei giri di boa».
Che allenarsi con due barche sia un ottimo esercizio per l’equipaggio, lo conferma Francesco “Checco” Bruni, uno dei timonieri di Luna Rossa. «A noi del sailing team la navigazione con due barche non basta mai… abbiamo incrociato più volte le persone per studiare sia le diverse configurazioni a bordo, sia gli assetti delle imbarcazioni. In linea di massima facciamo simulazioni di partenze e manovre, insistendo e ripetendo più volte lo stesso esercizio, ma in condizioni sempre diverse. La settimana passata, infatti, abbiamo incontrato due giorni di vento molto forte e due di aria debole, ci sono mancate le condizioni medie. Navigare con due barche richiede un grande sforzo da parte del team e dello shore team in particolare, ma sicuramente per noi è fondamentale».
«Per la prima volta abbiamo fatto match race con due barche, è stato molto interessante», dice Philippe Presti, uno dei coach del team. «Abbiamo lavorato tanto sulle prepartenze perché sono fondamentali, aiutando anche i giovani e le ragazze a prepararsi a un tipo di competizione diversa da quella cui sono abituati. Quando navighi con due barche devi adattare la tua tattica e la tua strategia all’avversario; è vero che il prototipo e l’AC40 sono diversi, ma alla fine anche gli AC75 che incontreremo a Barcellona saranno diversi dal nostro e dovremo fare lo stesso lavoro per batterli. Gli allenamenti con due barche servono anche a questo. Come coach sono rimasto molto soddisfatto del risultato, ma anche dell’entusiasmo e della capacità di crescere velocemente dimostrati da tutti i velisti». Il programma di allenamento con il prototipo e l’AC40 proseguirà a intervalli regolari nei prossimi mesi.
La Redazione | Fonte Comunicato Stampa