Prima giornata del girone di ritorno che si apre con una vittoria per l‘Atletico Uri. Gli uomini di mister Paba hanno battuto per 2-0 un Muravera che ha lottato fino alla fine ma che non è riuscito a opporsi alla prestazione di qualità dei giallorossi. Paba ha commentato così la partita ai nostri microfoni:
“I ragazzi mi hanno fatto un gran regalo di compleanno. Faccio i complimenti ai miei giocatori perché hanno fatto una partita di grande qualità e determinazione, mettendo in campo anche tanta organizzazione. Questo è un risultato meritato, di fronte a una squadra di valore che in panchina aveva giocatori come Arvia e Mancosu: questo dà ancora più valore alla nostra prestazione. Speriamo di aver ritrovato l’Atletico Uri di prima e che non si riperda. Non potevamo stare tanto tranquilli contro una squadra come il Muravera, memori anche di quello che era stata la giornata d’andata dove loro l’avevano ribaltata negli ultimi minuti. Non abbiamo mai mollato un centimetro, siamo stati intensi fino al ’94, sfiorando più volte il terzo gol e va bene così”.
Risposta alle assenze:
“Noi abbiamo disegnato la squadra sulle caratteristiche dei nostri giocatori. Olmetto e Ravot, i nostri quinti, sono parte importante del nostro disegno tecnico: oggi mancavano e li abbiamo dovuti sostituire. Alessio Fadda faceva già l’esterno con me ai tempi del Fertilia, Lorenzo Melis ha fatto una grande partita e non era scontato. Abbiamo fatto la gara con cinque fuori quota, Loru ha giocato tra le linee per mettere pressione al loro regista e dare libertà alle sue qualità . Loru è un giocatore di grande prospettiva ma sono stati bravi tutti, concentrarmi su un solo giocatore oggi viene male”.
Altro campionato:
“Non potevo chiedere di iniziare il girone di ritorno diversamente. In spogliatoio avevo detto che sarebbe iniziato un altro campionato: dobbiamo migliorare quello d’andata, oggi iniziava il secondo per poterci salvare. I ragazzi hanno dimostrato di essere attaccati alla maglia, hanno fatto una prestazione di grande qualità e fatto capire di poterci stare con grandi meriti”.
Dagli inviati Francesco Aresu e Andrea Olmeo














