L’attaccante quartese torna in rossoblù dopo una stagione passata in Abruzzo tra Pineto e Chieti.
Così Stefano Sarritzu, che riveste la maglia della Torres già indossata per due stagioni: “In questo momento sono la persona più felice del mondo – le sue prime parole – perché quando ho lasciato Sassari sono andata via da una piazza a cui ero legatissimo; per la maglia, i tifosi e gli amici, per la stessa Società, con cui sono sempre stato in ottimi rapporti. Quando fai due anni come li abbiamo fatti noi, nel bene e nel male, vivi situazioni ed emozioni che non puoi rivivere altrove. Per quanto ad oggi siano arrivate altre proposte a me non è interessato sentire altro, né luogo, né fattore economico. È alla Torres che mi sento a casa, è qui che voglio stare, è qui che so come si sta. Sono contento e ringrazio il presidente Sechi, perché ho sempre avvertito la sua vicinanza e ci si siamo trovati in perfetta sintonia per chiudere subito questo accordo. Non vedo l’ora di riabbracciare tutto l’ambiente rossoblù. Durante lo scorsa stagione, devo essere sincero, ho sentito davvero la mancanza delle emozioni provate a Sassari”.
Un anno fa la partenza verso Pescara, con la firma per il club di Sebastiani e subito dopo il prestito. “Il mio obiettivo è vincere con la Torres. Non torno solo perché sono stato bene, lo faccio perché ho il desiderio di portare la Torres tra i professionisti; io non so se ci andremo con un ripescaggio o se dovremo giocarci un campionato ma voglio tornare a vestire questa maglia per alzare il livello delle mie prestazioni. Non posso fare pronostici ma io ci credo, lo voglio, so cosa vuol dire andare a Sassari per vincere. Ho fatto un’annata dove abbiamo vinto, ho fatto il secondo anno in cui ci siamo salvati ma ora voglio andare oltre e fare qualcosa di grande e che la gente si aspetta. Oltre al presidente ritroverò persone con cui ho lavorato bene, come il vice Carboni, con cui ho avuto sempre un ottimo rapporto di fiducia e il direttore Tossi. Ho visto chi sarà il nuovo mister, non lo conosco personalmente ma so che è un tecnico molto apprezzato, l’ho affrontato da avversario, è una persona preparatissima di cui mi hanno sempre parlato bene. L’allenatore è una figura importante e mister Gardini predilige anche un modulo, il 4-3-3 che io amo molto. È ovvio che nulla si ottiene senza sacrificio e umiltà; sono certo che sarà un anno bello ma anche molto più duro. Però chi mi conosce sa che le sfide mi piacciono e questa la voglio affrontare con addosso la maglia che mi fa stare bene”.