Nel giorno in cui parte ufficialmente la stagione 2021/2022 dell’Olbia in ritiro a Buddusò per il terzo anno consecutivo, la società gallurese presenta Christian Travaglini, in bianco dal primo luglio.
Nella sala stampa del “Nespoli” a fare gli onori di casa è stato il numero uno olbiese, Alessandro Marino che ha presentato il difensore classe 2000 arrivato dalla Caronnese.
“Ringrazio il direttore Tatti e il vicepresidente Tartara – esordisce il presidente – che lo hanno seguito e valutato. Insieme abbiamo ritenuto che fosse un giocatore di prospettiva e valore anche considerando la duttilità tattica importante nell’economia della squadra, giocando sia come centrale che terzino. Il ragazzo è nostro fino al 2023 e questo sarà l’anno in cui avremo meno prestiti dell’intera mia gestione, a dimostrazione del fatto che stiamo cercando di patrimonializzare e valorizzare i ragazzi“.
Il difensore milanese dopo aver ringraziato il presidente e la società per aver creduto in lui e averlo voluto fortemente all’Olbia fa un breve excursus sulla sua carriera: “Nasco nel settore giovanile del Rozzano, poi passo al Varese dove gioco nella juniores nazionale e passo poi in prima squadra, giocando in Eccellenza“. Poi Feralpisalò dove un contratto di 3 anni in una rosa dall’età media molto alta ha fatto sì che il ragazzo non avesse tanto spazio e pur di giocare ha deciso di recedere nonostante un contratto importante e rimettersi in gioco altrove. Passato all’Inveruno, in Serie D, ha ritrovato un posto da titolare. L’ultima stagione l’ha fatta alla Caronnese, giocando 33 partite e segnando 3 gol.
“Dopo di che è arrivata l’Olbia e lì non ho dubitato neanche un secondo. Qui appena ho firmato era chiaro che fossero interessati alla mia duttilità, io nasco difensore centrale ma ho giocato tanto anche come terzino. Siccome ho voglia di giocare e non fermarmi giocherò ovunque ci sarà bisogno del mio apporto“.
Milanese come il tecnico Max Canzi, Travaglini è vicino di casa del mister: “Ci tengo a precisare che io abito vicino a casa sua e non il contrario – ride – perché sono stato ripreso per aver detto che lui abitava vicino a casa mia!“. Poi tornando serio: “Il fatto che anche il mister sia di Milano è stata una piccola componente in più che ha contribuito, ma sono arrivato qui perché ciò che conoscevo dell’Olbia era la sua ambizione ed è stato importante per me vedere quanto ci tenessero ad avermi con loro“.
Tra i presenti in sala stampa, poi, è arrivata una domanda da parte di un inviato speciale di Varese Sport…(link)
Roberta Marongiu