La nona e ultima tappa del Tour de Suisse è stata l’occasione per Fabio Aru di testare la propria condizione in vista della pianificazione della seconda parte di stagione: la prestazione odierna, nella frazione clou con ben 3 GPM di 1ªcategoria in 100 km, forse non è stata però quella che il sardo si aspettava e desiderava.
Il villacidrese è scattato sul primo GPM di Nunfenepass insieme ad altri compagni di fuga (Soler, Kamna, Frank e Spilak) andando all’inseguimento di Carthy della EF-Drapac: sul San Gottardo il sardo della UAE Emirates ha perso le ruote del plotoncino degli inseguitori e ha affrontato la seconda difficoltà di giornata col suo passo, per poi venire raggiunto e staccato nella prima parte dell’ultima vetta della tappa, il Furkanpass. Per lui è arrivata la 37ª posizione a 10’31” dal vincitore di tappa che l’ha fatto precipitare al 21° posto della generale.
“Oggi ci ho provato, volevo testarmi un po’ e ho cercato veramente di fare la corsa dura perché dopo così tanto tempo senza correre credo fosse quello che mi mancava: lo sforzo intenso e prolungato che una tappa dura a conclusione di una corsa a tappe ti può dare.- le parole sul suo sito ufficiale-. Ho avuto buone sensazioni sulla prima salita, poi sulla seconda ho iniziato ad accusare un po’ il colpo ma era giusto fare una corsa così all’attacco: chiudiamo così questo Giro di Svizzera, sono felice di aver corso qua, sono felice anche delle sensazioni che ho avuto oggi e ora mi concentro sui Campionati Italiani di domenica prossima.”
La frazione è stata vinta da Carthy, che ha comandato dall’inizio alla fine la tappa regina della corsa Svizzera. Alle sue spalle si sono piazzati Rohann Dennis ed Egan Bernal, rispettivamente secondo e primo della classifica generale. Ora Il Cavaliere dei Quattro Mori e la propria squadra decideranno se prendere parte o meno al Tour de France: di sicuro il prossimo appuntamento con le corse per Aru sarà al campionato italiano del 30 giugno in Alta Val Taro.