Il velocista sardo Filippo Tortu, reduce dall’oro conquistato con l’Italia (insieme all’altro portabandiera isolano Lorenzo Patta, a Marcell Jacobs e a Matteo Melluzzo) nella 4×100 – dopo l’argento nella finale dei 200 metri – agli Europei di atletica che si sono appena conclusi in quel dello stadio Olimpico di Roma, ha rilasciato una lunga intervista a La Nuova Sardegna. Di seguito alcuni passaggi delle sue dichiarazioni.
Sulle emozioni post 4×100 agli Europei
“Ho tantissima confusione nella testa, ma tra i mille flash che mi vengono in mente di queste ultime ventiquattr’ore ci sono la cordialità del presidente Mattarella e la marea di bandiere della Sardegna che ho visto sugli spalti dell’Olimpico”.
Sui momenti di difficoltà agli Europei
“Ho vissuto un po’ di giorni in altalena. Mi era già capitato alle Olimpiadi di Tokyo, ma ora è diverso. Stavolta ero giù e sono ancora giù per un argento europeo nei 200 metri che comunque è un grande risultato. Credo che sia giusto volere sempre il massimo, avere fame. Figuriamoci se poi posso mandare giù un secondo posto dopo una semifinale come quella che ho corso”.
Sul trionfo nella staffetta 4×100
“Bellissima gara, corsa benissimo da tutti, per me un po’ particolare per il fatto che sono partito già con un buon margine sugli altri. Ma eravamo concentratissimi, ci siamo isolati, avevamo la tensione giusta e volevamo a tutti i costi questo oro. È stato bellissimo”.
Su Patta
“Lorenzo è una garanzia, un atleta di altissimo livello. Molti lo associano solo alla staffetta perché in effetti ha contribuito a ottenere con noi grandi risultati, ma è un campione anche a livello individuale. E soprattutto è una grande persona, c’è tra noi un legame di amicizia e di affetto che va oltre la pista. Per questo è sempre bello averlo in squadra”.
La Redazione
