Mi si nota di più se parlo per 40 secondi prima della fondamentale trasferta salvezza contro il Montevarchi o se non parlo proprio? Il dubbio di Morettiana memoria è lo stesso di queste ultime delicate ore in casa Sassari Torres. Con i rossoblù che, reduci dalle due sconfitte in campionato contro Olbia e Pontedera, nel pomeriggio di domani, 11 marzo, si giocheranno lontano da Sassari una fetta di permanenza nel girone B della Serie C. Con i ragazzi di Sottili che al momento devono difendere i due punti di vantaggio sulla zona rossa dei playout.
Scelta
“Conosciamo la classifica, sappiamo l’importanza dei punti in palio e del fatto che mancano sempre meno partite da qui al termine della stagione. Saranno assenti Lombardo, Sanat, Diakite e Ferrante. Più i tre squalificati (Liviero, Urso, Masala, ndr). Vedremo poi chi sarà disponibile nelle prossime ore”. Queste, per dovere di cronaca, le sintetiche, eufemismo, dichiarazioni di Stefano Sottili alla vigilia condivise dall’ufficio stampa della Torres con i media. Nessuna conferenza in presenza, come da tradizione va detto per le gare in trasferta, e nessuna possibilità di fare una chiamata al tecnico per avere un commento del pre-gara, come accaduto nei precedenti incontri lontano dal Vanni Sanna. Va premessa una cosa, ogni club è libero di decidere della propria comunicazione e del modo in cui si presenta all’esterno, con addetti ai lavori o tifosi. E non rientra nel merito della stampa imporre o decidere per altri. La scelta rossoblù prima dell’importante appuntamento di Montevarchi però sa di silenzio stampa senza il coraggio di annunciare davvero il silenzio stampa. Scelta legittima? Sì. Scelta che però, forse, fa trasparire un clima particolare tra i rossoblù, con minori certezze viste le difficoltà recenti. Con il dialogo con l’allenatore che magari avrebbe evitato di far allungare queste ombre, così come un silenzio stampa diretto sarebbe stata una scelta più netta e di carattere per mostrare la voglia di compattare il gruppo dopo alcune prove non andate come sperato.
Roberto Pinna