Mauro Ardizzone sarà l’allenatore della Torres Femminile anche nella stagione 2022-2023. Per il tecnico della svolta delle rossoblù è arrivata quella conferma che al termine della stagione appariva già come certa. Prima la salvezza anticipata, poi un quinto posto che ha reso chiara l’ottima seconda parte del campionato. Ora il club sassarese è pronto a ripartire, con al timone sempre il tecnico milanese che ha parlato dell’annata appena conclusa e di quella futura in un’intervista su La Nuova Sardegna. Questo un estratto.
Sulla stagione
“Io tecnico dei miracoli? Non scherziamo, il merito è delle calciatrici. La squadra mi è piaciuta subito sin dal primo allenamento, ho capito subito che era un bel gruppo, pronto a lavorare e a sacrificarsi. Il cambio di allenatore non è semplice, invece ha funzionato, si è creata una bella alchimia. Sapevo che potevamo fare un bel percorso. Le ragazze sono state fantastiche“.
Sulla prossima annata
“Continuiamo il progetto iniziato a marzo. Ringrazio il presidente Budroni e il direttore Muggianu per la fiducia. Stiamo lavorando per affrontare di nuovo il campionato di Serie B. Quest’anno dopo la retrocessione di Roma, Napoli e Hellas Verona, sarà veramente dura. Il mercato è già aperto, stiamo cercando dei profili adatti a un campionato così competitivo e stiamo parlando con le nostre giocatrici, mi auguro che molte di loro continuino a giocare con noi. E poi sì, l’asticella quest’anno si alza. Dobbiamo iniziare un capitolo nuovo e onorare la gloriosa storia della Torres, la squadra più titolata d’Italia che ha regalato al calcio femminile veri e propri miti, come il tecnico della Nazionale Milena Bartolini, Carolina Morace, Patrizia Panico. Mi piacciono le sfide, sono pronto“.
Sul proprio percorso
“Prima di Sassari ho seguito per 13 anni il settore giovanile del Milan, poi le accademie internazionali, quindi il Metropolitanos nella Lega 1, in Venezuela, e il Mons Calpe a Gibilterra, in Serie A, infine Jakarta in Indonesia. Tutti maschi. Il calcio femminile lo seguivo e quando mi hanno proposto la Torres non ci ho pensato un attimo. E ho avuto ragione. Il calcio femminile è un movimento sano, le calciatrici hanno la vera passione per il pallone, c’è un generale rispetto maggiore. E in Italia sta crescendo. Il fatto che le giocatrici siano diventate professioniste è un passo importante. Le donne meritano questo spazio. Non vedo l’ora di vedere la Nazionale di Milena Bartolini agli Europei, in Inghilterra“.
La Redazione