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Torres, dubbi e speranze: la Coppa Italia come slancio per il campionato?

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Un successo al cardiopalma come simbolo di una stagione al limite, tra continui alti e bassi emozionali, ma sempre vissuta da protagonista dalla Torres. Considerando le parole a caldo di Alfonso Greco dopo la vittoria di ieri (mercoledì 20 aprile) contro lo Scandicci nei quarti di finale di Coppa Italia, che è valsa l’approdo alla semifinale, ci sono vari punti dai quali partire per analizzare il momento dei rossoblù in questi ultimi atti della stagione 2021/2022.

La partita

“Quella contro lo Scandicci è stata una partita difficile contro una squadra ben messa in campo e che pressava alto. Abbiamo giocato una gara a specchio avendo difficoltà nel trovare gli spazi giusti per creare l’imbucata decisiva”. Un’analisi sintetica e precisa quella che Alfonso Greco al termine della gara ha fatto ai nostri microfoni. Quella scesa in campo contro lo Scandicci, nei quarti di finale di Coppa Italia, è stata una Torres compatta difensivamente che grazie all’attenzione e all’applicazione del trio difensivo composto da Antonelli, Ferrante e Riccardo Pinna è riuscita ad arginare le offensive toscane. Nei novanta minuti regolamentari Garau è stato praticamente inoperoso e quando gli avversari lo hanno chiamato in causa le conclusioni sono state o poco precise oppure hanno trovato il muro della retroguardia sassarese. Se i rossoblù hanno fatto bene difensivamente, altrettanto non si può dire però in fase di impostazione e costruzione della manovra. Sono stati pochi gli spunti che Bianchi e Masala hanno fornito in fase di spinta. Molto spesso infatti i pericoli maggiori sono nati dai lanci di Antonelli, come accaduto al 13’ quando il numero 23 rossoblù con un cambio di gioco di 40 metri ha pescato Turchet creando i presupposti per un’occasione da gol sulla testa Ruocco. Per quanto riguarda il reparto offensivo chi è apparso un po’ in ombra è stato Diakite. Il numero 11 sassarese ha spesso giocato spalle alla porta non riuscendo quasi mai a trovare lo spazio giusto per punire o far male ai toscani. Chi invece per lotta e strappi ha dato il suo contributo in maniera egregia è stato l’intramontabile Giacomo Demartis che, dispensato da maggiori compiti tattici, ha avuto la libertà di svariare e fare da collante tra centrocampo e attacco. Ha dato supporto in fase di primo possesso, come nell’occasione nata dal pallone recuperato a Gianneschi al 43’ del primo tempo, e ha sempre cercato di smarcarsi tra le due linee per trovare lo spiraglio giusto per imbucare la difesa avversaria. Bene ma non benissimo, infine, il motorino Ruocco, che nonostante sia apparso un po’ stanco è stato uno dei pochi capace di rompere gli schemi e creare qualche pericolo in avanti.

Le novità tattiche

“I moduli sono numeri, – ha detto dopo lo Scandicci Greco – quello che conta in campo è l’atteggiamento. La squadra sta assorbendo bene questo cambiamento. Al momento stiamo provando questa soluzione ora vedremo se portarla avanti o riprendere a giocare come stavo facendo prima”. A inizio torneo il 4-3-3, poi ridisegnato dopo poche giornate nel 4-2-3-1. Con l’infortunio di Scotto il ritorno parziale al 4-3-3 e infine dalla partita contro la Vis Artena il passaggio anche a tre in difesa con il 3-4-1-2. Alfonso Greco le sta provando tutte per trovare la formula giusta per la sua Torres in questo delicato finale. Una nota positiva questa per l’allenatore romano che ha la possibilità, grazie all’ampiezza della sua rosa, di utilizzare e adattare la squadra a più situazioni di gioco. Esperimento riuscito a metà però in Coppa, se è doveroso dire che da quando ha provato questa soluzione tattica la Torres è uscita dal campo con la porta inviolata, è altrettanto vero affermare che nelle ultime due gare la sua rosa è riuscita a trovare il gol solo su calcio da fermo (la punizione di Masala e il rigore di Diakite contro la Vis Artena in campionato). Un’attenuante per i sassaresi però arriva dal calendario, con i tanti impegni ravvicinati, tra lavori di scarico e rifiniture, il tempo a disposizione per far assimilare alla squadra i nuovi concetti sono stati spesso ristretti.

Il mistero Edgar Cani

“In un certo momento della gara ho visto Diakite che era un po’ stanco ma ho deciso comunque di lasciarlo dentro perché ci sarebbe servito per i rigori, in questo lui è uno specialista e non ho potuto toglierlo”. Queste le parole di Greco sul mancato cambio in avanti, anche se poi proprio dal dischetto Diakite ha sbagliato il quinto tentativo della serie rossoblù. E tra i tanti aspetti della Torres nelle ultime settimane c’è anche quello legato all’ultimo arrivato in casa rossoblù Edgar Cani. Quella di ieri contro lo Scandicci sarebbe stata un’ottima occasione per vederlo in campo, sia per far rifiatare Diakite sia per trovare minuti importanti per la condizione atletica in vista dello sprint finale del campionato. Alfonso Greco ha ammesso di aver visto il numero 11 rossoblù un po’ stanco, però con i rigori che minuto dopo minuto sembravano sempre più probabili il tecnico romano ha chiesto ancora una volta gli straordinari al centravanti rossoblù invece che puntare su Cani dalla panchina. Con Scotto ancora lontano dal pieno recupero dopo l’infortunio alla caviglia però viene da chiedersi quando il nuovo arrivato Cani potrà essere davvero utile alla causa.

Andrea Olmeo

TAG:  Torres
 
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