Una due giorni importante quella appena vissuta in casa Torres, quarantotto ore in cui ai piani alti di via Coradduzza sono stati messi i primi tasselli fondamentali per gettare le basi in vista di una prossima stagione difficile ma allo stesso affascinante e ricca di sfide. Dalla conferma del direttore sportivo Andrea Colombino, passando per quella di mister Alfonso Greco. Ai nostri microfoni, dopo aver sentito il tecnico dei sassaresi (qui per leggere le parole di Greco), abbiamo intervistato un altro degli attori principali della splendida annata in Serie C vissuta in quel di Sassari, ovvero il direttore sportivo della Torres Colombino. Questa la nostra intervista al dirigente dei rossoblù.
Direttore Colombino, dopo tre anni in continua crescita le strade tra lei e la Torres andranno nella stessa direzione. Tante offerte ricevute da club blasonati però, alla fine, ha deciso di rimanere a Sassari. Cosa l’ha spinta a continuare con i rossoblù?
”La volontà della proprietà di continuare il percorso di crescita intrapreso in questi anni è stato il motivo che mi ha spinto a continuare con la Torres. Come la voglia di migliorarsi costantemente dal punto di vista organico e strutturale, la decisione e l’entusiasmo che il club mi ha dimostrato nel voler intraprendere le sfide che il futuro riserva. Una scelta dettata anche dalle maggiori consapevolezze e dalla stabilità che si sono trovate rispetto al passato grazie al lavoro fatto durante questi anni”.
Ha parlato di sfide, una di queste è sicuramente il voler continuare ad alzare l’asticella. In questo senso come si migliora una stagione storica come quella appena vissuta?
”Siamo consapevoli che veniamo giudicati solo ed esclusivamente per il risultato sportivo, quella appena trascorsa è stata una stagione straordinaria che è andata al di là delle nostre aspettative. In questo momento c’è la consapevolezza di avere una base di giocatori solida per poter programmare un futuro e provare a mettere dentro degli elementi che ci possano consentire di alzare ulteriormente il livello. Quando parlo di crescita organica e strutturale faccio riferimento non solo al campo, non per forza la discriminante per migliorare è relativa a qualche giocatore. Può essere dovuta anche a un miglioramento delle condizioni di lavoro dei vari calciatori e tanti altri aspetti che non si vedono e che alla fine sono dei punti importanti per crescere”.
In questo senso l’ingresso o il ritorno di Daniele Bianchi alla Torres, come membro dello staff tecnico, è un ulteriore dimostrazione del suo discorso di crescita sotto l’aspetto organico e strutturale…
”Ovviamente, è stata una discriminante importante nella mia scelta quella dell’ingresso di Daniele Bianchi. Mi ha fatto capire che è stato dato un segnale forte, perché comunque lui è una persona competente. Lo stimo professionalmente ma anche al di fuori dell’ambito sportivo. Nel percorso che ha intrapreso ha dimostrato di essere una persona altamente competente e capace, ha tanto entusiasmo e credo che Daniele potrà dare una grossa mano a tutti nel percorso di miglioramento”.
Come lei è stato confermato anche Alfonso Greco, come si riflette sul mercato questa scelta di andare avanti insieme e quanto sarà importante in ottica futura dare continuità al progetto tecnico che avete portato avanti in questi tre anni?
”Non vogliamo sperperare ciò che abbiamo costruito fino ad ora con il mister. Per me chiaramente è più semplice lavorare avendo come base un trascorso così lungo e importante alle spalle, sappiamo quali sono i pregi e i difetti di ognuno, cercheremo di migliorarci con l’obiettivo di mantenere una base solida di giocatori per migliorare una rosa già di per sé competitiva. Non sarà semplice, però è una sfida professionale e questo sta alla base del nostro lavoro. Non ci deve spaventare, anzi, ci deve caricare positivamente. Se si sono superati i limiti si cercherà di continuare in questo senso. Certo, sarà difficile, non è scontato e lo sappiamo tutti. Però con entusiasmo ci rimboccheremo le maniche e proveremo, come sempre, a dare il meglio di noi stessi”.
Quali saranno invece gli intoccabili della rosa?
”Abbiamo tracciato una linea da seguire, saranno necessari dai quattro ai cinque interventi, non di più. Si ripartirà dallo zoccolo duro, è facilmente intuibile di chi sto parlando. Ovvero di quei calciatori che hanno contribuito a far arrivare la Torres fino a questo punto. In primis partendo dal valore degli uomini, perché queste caratteristiche umane che hanno tanti dei nostri giocatori saranno utili fin da subito. Le certezze che ho, al momento, è che Garau ha deciso di concludere il suo percorso da calciatore. Questo è un fattore importante perché Pierpaolo è stato determinante nel processo di crescita della Torres, perché molto spesso si parla solo di chi gioca, ma invece c’è un mondo dietro. Chi gioca meno è allo stesso modo importante, sia per le dinamiche dello spogliatoio, ma anche per l’esperienza che si porta dietro o alla professionalità che dimostra e trasmette ai giovani. Tanto dipenderà anche dal futuro di Francesco Ruocco, lui è stato attenzionato e seguito da diverse società di Serie B. Ci priveremo di lui solamente se arriverà un’offerta all’altezza del suo valore. Non lo lasceremo andare via molto facilmente, per noi è un giocatore determinante che sta avendo una crescita esponenziale. Il mercato sarà lungo, al momento non sono arrivate al nostro indirizzo offerte che rispecchiano il suo valore e quello che ha dimostrato. È un giocatore della Torres, senza un’offerta adeguata rimarrà qui per, perché no, puntare alla Serie B con noi. Dovremo fare le cose senza fretta, perché a differenza degli altri anni il tempo è dalla nostra e in vista della prossima stagione ripartiremo da una base solida, le opportunità ci saranno cammin facendo. Fare mercato velocemente ora non è la scelta più prudente. Abbiamo i radar attivi su più situazioni che potrebbero essere interessanti per noi, però non è questo il momento di concludere ma di fare le prime interlocuzioni e muovere i primi passi”.
Guardando invece al finale di stagione c’è sicuramente del rammarico guardando a quanto fatto dalla Torres nel doppio incontro con il Benevento e il risultato finale, ma allo stesso tempo tanta soddisfazione per quello che si è costruito…
“Il rammarico c’è tutt’ora, non ho smesso di pensarci. Ora è il momento di lasciare alle spalle il finale di stagione appena trascorso per guardare al futuro. Sono contento del percorso fatto dalla squadra però, detto con tutta onestà, pensavo che saremmo potuti andare oltre nel percorso playoff. Sapevo del valore della squadra e quanto fossero determinati nell’arrivare fino in fondo. Eravamo consapevoli di potercela giocare contro tutti alla pari, però siamo usciti immeritatamente contro il Benevento. Purtroppo è andata così, ma come detto, tutto ciò appartiene al passato e noi siamo pronti per affrontare il futuro con entusiasmo, ma allo stesso tempo la voglia di confermarci su standard elevati”.
Andrea Olmeo