Intervistato da TMW Radio durante “Stadio Aperto”, l’agente Davide Torchia parla del trasferimento di Rugani in rossoblù.
“La possibilità di un ritorno in Italia era emersa qualche giorno prima dell’effettivo trasferimento, non solo sondaggi ma richieste molto importanti. Con Daniele però avevamo deciso di rimanere a Rennes per un patto fatto con loro, per dare una mano alla squadra e mettersi a disposizione. Purtroppo è stato sempre infortunato nei primi sei mesi, cosa che non è mai successa nella sua vita, e voleva ripagare la fiducia con tante partite. Negli ultimi due giorni le insistenze lo hanno portato a ragionare, qualche allenatore lo voleva e aveva buone intenzioni sul piano tecnico e da cosa nasce cosa. Il Rennes ha capito le preferenze del calciatore ed è arrivata la proposta del Bologna, con condizioni più vantaggiose economicamente: i felsinei hanno poi deciso di orientarsi su un ruolo diverso e non hanno affondato, ma non c’è problema, li ringrazio. Quando l’indennizzo chiesto da Rennes è stato diviso per due, il suo trasferimento è diventato anche una occasione economica”.
“Alle 17 è arrivato il Cagliari: è stata una corsa contro il tempo tra accordo economico tra di noi e quello con il Rennes. Dalla Francia fisicamente sarebbe stato impossibile raggiungere un accordo, ma ci ha aiutato la telematica. Hanno mandato i documenti quando l’accordo ancora non c’era, altrimenti sarebbe stato impossibile entro le 20, è finito tutto per le 19.40. Il presidente Giulini si è dimostrato molto determinato a prendere Rugani, tra l’altro in un affare molto particolare perché oltre alla società cedente, comprante e il giocatore c’era anche un quarto interlocutore, una società straniera peraltro. Se Giulini e Carta ci avessero riflettuto mezz’ora l’operazione non si sarebbe conclusa”.
“Come sta Rugani? Quando stai qualche mese fermo, è normale che, sia per la questione fisica che per quella psicologica, il rientro sia graduale. Si è allenato già col gruppo bene, non volevamo correre nessun tipo di rischio, ci siamo presi anche dieci giorni in più rispetto a quanto previsto, sta benissimo. Daniele aveva vissuto la nuova esperienza con grandissimo entusiasmo, in questo momento dobbiamo ragionare molto sulla voglia di iniziare questa nuova avventura con grande serenità e leggerezza. Se Daniele inizia a pensare a cosa succederà tra quattro mesi diventa impossibile: deve arrivare al campo con la voglia di divertirsi e di farsi apprezzare. Se fai partire questo meccanismo il futuro può essere solo positivo”.
“Come sta il Cagliari? È difficile rispondere, ho visto qualche partita ma non ho visto prestazioni altamente negative o giocatori imbambolati. Dal punto di vista del mercato hanno preso calciatori di nome e bravi, ma fondamentalmente calciatori umili e non presupponenti. Godin è un grandissimo campione ma ha fatto dell’attaccamento alla maglia la sua caratteristica predominante, credo che lo stesso possa dirsi per Nainggolan, a cui non credo siano mancate le offerte. Credo siano stati bravi a prendere giocatori che vogliono bene al Cagliari”.
La Redazione