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Stadio Cagliari, scontro in Consiglio comunale sul nuovo accordo di programma

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Nuovo stadio a Cagliari, un tema scottante ormai da anni nell’agone politico del capoluogo sardo. Tanto da essere al centro dell’ennesimo scontro dialettico in Consiglio Comunale, con un duro botta e risposta tra il consigliere di opposizione Roberto Mura (Alleanza Sardegna) e il sindaco Massimo Zedda. A conferma di una tensione evidente tra maggioranza e opposizione su uno dei temi più divisivi dell’agenda politica della città negli ultimi anni.

La polemica

A far sorgere la polemica è stata la nuova proposta di deliberazione (numero 151 del 2 dicembre 2024) sugli “Interventi di riqualificazione strutturale e sociale del quartiere Sant’Elia (con particolare attenzione sul sistema idrico-fognario del quartiere)”, con l’approvazione dell’atto aggiuntivo all’originario accordo di programma tra Comune, Regione e Area (del 6 agosto 2014). Con alcune integrazioni che hanno spinto il consigliere di Alleanza Sardegna Roberto Mura a chiedere chiarimenti: “A tutti noi è arrivata alla mail istituzionale un nuovo accordo di programma su Sant’Elia sullo stadio, ma non solo: impegna la nostra amministrazione a modificare il progetto guida stadio-Sant’Elia che includeva la realizzazione dello stadio, ma anche l’abbattimento e ricostruzione dei palazzi di Edilizia Repubblica, la valorizzazione del Canale di Terramaini. Alcuni interventi vengono confermati, altri vengono modificati. Se oggi abbiamo letto la proposta di accordo di programma vediamo che il sindaco ha messo nero su bianco ciò che aveva ventilato nelle precedenti settimane. Cioè che il progetto sullo stadio verrà modificato. Non tanto il progetto dello stadio, ma il progetto delle aree contermini. E si chiede che addirittura si valuti la possibilità di lasciare in piedi il campo temporaneo a disposizione, immagino, della città. Credo che siano valutazioni che necessitino tempo per essere fatte”. L’oggetto del contendere è costituito dalla rinuncia da parte del Comune ad alcune volumetrie previste nel precedente progetto guida, destinate inizialmente alla costruzione di nuovi edifici per ospitare uffici comunali, che avrebbero secondo la giunta Zedda bloccato il progetto per il nuovo “Gigi Riva” in base alle norme previste dalla Legge sugli stadi. L’amministrazione comunale ha invece optato per un utilizzo diverso delle stesse superfici in linea con il Piano paesaggistico regionale e con le politiche ambientali europee: ovvero con la realizzazione di spazi verdi attrezzati e aree per la sosta, così da costituire nel suo insieme un plesso di impianti sportivi – tra cui l’attuale campo da gioco della Sardegna Arena destinato alla Scuola calcio “Gigi Riva” – e aree per l’attività ludico-ricreativa di valenza metropolitana. Una scelta che lascia spazio a dubbi, secondo Mura: “Il centrodestra aveva ereditato un progetto dalla precedente amministrazione che prevedeva uno stadio con un centro commerciale. Noi abbiamo trasformato quelle cubature in cubature per servizi. Quelle cubature davanti allo stadio giustificavano l’intervento della Regione in questa iniziativa, perché non conosco altre Regioni che hanno messo 50 milioni di euro per fare uno stadio. Vedo poca chiarezza su ciò che vuole fare l’amministrazione su quest’area. Desidero che il tema della dignità degli abitanti di Sant’Elia sia finalmente restituita, ma ho forti dubbi che lo strumento che la giunta sta utilizzando sia quello adeguato. Inoltre, in commissione l’assessore all’Urbanistica ci ha anticipato che i fondi per realizzare questa saranno spostati da su Viale Ferrara, dicendo che questo accelera l’iter per lo stadio, mentre io penso esattamente il contrario, che lo complichi ulteriormente”.

La risposta

Alle dichiarazioni di Mura è seguita pronta la risposta (piccata) del primo cittadino Massimo Zedda: “I progetti che ho visto io sullo stadio, con le delibere approvate dal Consiglio, escludevano esplicitamente il centro commerciale. Non so dove sia saltato fuori questo centro commerciale: perché tra i criteri della legge sugli stadi c’era il divieto esplicito di costruzioni residenziali, a prescindere dall’utilizzo pubblico o privato. Noi escludemmo esplicitamente, con mozione e delibera del Consiglio, il centro commerciale che quindi non c’era e non c’è mai stato. E chi ha messo un centro commerciale, se l’ha messo, senza revocare le delibere precedenti ha fatto qualcosa che non andava bene”. Un intervento lungo, quello di Zedda, che più volte è stato richiamato dal presidente del Consiglio comunale Marco Benucci: “A un certo punto – ha proseguito il sindaco di Cagliari – è stata fatta una variante urbanistica con all’interno la realizzazione di una parte residenziale, che avrebbe rischiato di far saltare tutto il progetto in quanto unica condizione esclusa esplicitamente dalla legge sugli stadi. Per realizzare uffici comunali? Ma se stiamo arrivando a meno di mille dipendenti… Io non sollevo mai il tema, ma bisogna dire le cose: stava franando il progetto stadio perché si stava facendo la più grande corbelleria che si potesse fare attorno a uno stadio, che non sarebbe mai stata autorizzata perché devi avere le vie di fuga e di esodo, etc. Se si ha un campo da Serie A che si dovrà poi smontare (la Sardegna Arena, ndr), perché si deve chiedere alla società Gigi Riva di realizzare un nuovo campo a 11, più uno di allenamento? Si può ovviare al problema risparmiando risorse pubbliche, fornendo quel campo regolare, uno piccolo di allenamento e magari anche una piccola tribuna, creando vera connessione”.

L’iter

“Mi colpiscono tono e atteggiamento con cui vengono affrontati questi temi, che rivelano un nervosismo non corretto nell’affrontare queste tematiche. E alimentano i miei dubbi non sul bene da realizzare, ma sullo strumento da utilizzare per farlo”, ma l’intervento non si è concluso per via del clima dialettico tra il sindaco e lo stesso Mura che si è surriscaldato parecchio, tanto da costringere Benucci a sospendere temporaneamente la seduta, prima della votazione che ha visto la delibera essere approvata con 30 voti favorevoli su 32 (2 astenuti). In attesa delle nuove tappe politiche, con domani 13 dicembre che vedrà in scena la discussione della bozza di accordo Regione-Comune nella commissione congiunta Urbanistica-Sport, mentre martedì 17 arriverà in Consiglio Comunale per l’approvazione definitiva con l’attesa per la fumata bianca del passaggio del finanziamento da 50 milioni di euro dalla Regione al Comune del capoluogo isolano. L’amministrazione è certa del rispetto dei tempi, come confermato dalla bozza nella quale si “assicura il rispetto del cronoprogramma approvato in coerenza con le tempistiche assegnate dal Comitato Esecutivo dell’Uefa”, così da poter essere pronti per la realizzazione del nuovo stadio e, dunque, della presenza di Cagliari tra le città designate per Euro 2032.

La Redazione

 
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