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Stadio Cagliari | Salta l’accordo, il punto con il consigliere Agus

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Sul piano politico la questione nuovo stadio potrebbe essere arrivata a una svolta. Il Consiglio regionale ha approvato nella mattinata di oggi, martedì 1 agosto, un emendamento presentato dal gruppo consiliare dei Progressisti che elimina dall’accordo di programma tra Regione Sardegna e Comune di Cagliari dello scorso febbraio tutte le opere previste tranne il nuovo stadio stadio del capoluogo. Una modifica approvata con voto segreto, che conferma le difficoltà della maggioranza impegnata nella discussione del cosiddetto Collegato alla finanziaria, ma che potrebbe potenzialmente rappresentare un cambio di rotta nell’iter del nuovo impianto del Cagliari.

Processo

Intanto bisogna capire se la legge passerà, perché l’inserimento dell’emendamento nel Collegato è comunque subordinato al fatto che quest’ultimo venga approvato. Siamo all’articolo uno – spiega il consigliere dei Progressisti Francesco Agus ai nostri microfoni – il collegato ne ha 88, dunque l’iter è ancora lungo. Anche se il tutto dovrebbe essere chiuso entro ferragosto, se la maggioranza non vuole rischiare di perdere altre scadenze“. L’effettività, quindi, è ancora tutta da certificare. Ma la correzione al testo licenziato lo scorso febbraio avrebbe sulla carta le forze per trasformare il quadro generale. “Se dovesse andare in porto quanto approvato dall’Aula – continua Agus – cambierebbe tutto nell’accordo di programma. Sinora, l’aver creato una scatola contenente lo stadio, un nuovo ospedale, due case dello studente una delle quali su suolo privato, gli uffici regionali rivelatisi non possibili perché su area vincolata, ha di fatto bloccato l’iter per il nuovo impianto. Ora si fa invece chiarezza: l’accordo di programma sarà soltanto su un’opera, lo stadio, e solo per questo verranno stanziate le risorse“. Nessun dubbio, secondo Agus, sulla presenza delle risorse, che non verrebbero intaccate dallo stralcio: “I fondi sono contenuti già nella legge. Il problema è sorto perché finora il finanziamento era vincolato a un accordo di programma che il Comune di Cagliari non era in grado di sottoscrivere. Perché vedeva al suo interno opere per cui la progettazione è molto avanzata, come lo stadio, e altre opere invece campate per aria: il nuovo ospedale, per esempio, per cui non c’è nemmeno uno studio di fattibilità per cui ci vorrebbero anni. Con il rischio che quegli anni di tempo sarebbero stati anni sprecati per la costruzione del nuovo impianto. Abbiamo sempre denunciato il tentativo di un ricatto da parte della Regione al Comune: oggi quel ricatto, grazie al voto segreto, non esiste più“. La palla ora resta al Consiglio, ma la presidenza regionale potrebbe decidere di intervenire. Con il ritiro del Collegato stesso che potrebbe essere una scelta drastica ma possibile. “Se si arrivasse a una decisione del genere – conclude Agus – ci aspettiamo che insieme al ritiro del Collegato il presidente presenti anche le dimissioni per andare a elezioni il prima possibile. Sarebbe un atto forte. Il Collegato ha paralizzato l’attività del Consiglio regionale per sei mesi. Dopo la Finanziaria siamo andati solo nove volte in aula. Tutto quanto per approdare a questo testo, che appena arrivato in aula è esploso perché la maggioranza non ha saputo arrivare a una sintesi. Sarebbe una fotografia di una legislatura fallita“.

Matteo Cardia

 
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