Progressisti, Partito Democratico, Movimento 5 Stelle. In Piazza Galilei a Cagliari l’opposizione del consiglio comunale del capoluogo e del consiglio regionale si è riunita per fare il punto su quello che tutte le forze di minoranza considerano un attacco alla città di Cagliari.
Il dibattito
Al centro del dibattito aperto alla cittadinanza, la sanità, con i dubbi sull’annuncio della Regione della costruzione di nuovi presidi ospedalieri, ma anche la questione del nuovo stadio del Cagliari. “È in corso un attacco alla città per fini speculativi su basi inaccettabili. È stato approvato a febbraio un accordo di programma complessivo che vincola alla realizzazione di un pacchetto di opere, tra queste lo stadio e un nuovo ospedale. E la cosa assurda è che per come è stato costruito è evidente che non si faranno né lo stadio, né l’ospedale. È una operazione in cui perdono tutti, perde soprattutto la città e la sensazione è che ci sia qualche speculatore che invece ne stia approfittando e che sta decidendo come guadagnare. È qualcosa di inaccettabile ed immorale“, ha dichiarato ai nostri microfoni il consigliere regionale dei Progressisti Francesco Agus. Una preoccupazione che si fa ancora più chiara sui piani per lo stadio, in cui le distanze tra giunta comunale del capoluogo e presidenza regionale si sono rese evidenti. “Il sindaco Truzzu nelle settimane scorse ha avuto modo di dire che se non verranno dati i 50 milioni non ci sarà alcuna possibilità di fare lo stadio. Quei fondi però la Regione li ha stanziati per lo stadio, per un ospedale, per due case dello studente e per un polo di uffici. C’è però una grande differenza: lo stadio è a un livello di progettazione molto avanzato, tutte le altre non sono nemmeno abbozzate. Ma il Comune potrà mettere una firma solo quando tutte le opere saranno a un buon livello di progettazione. Per i tempi italiani e soprattutto sardi ci vorranno almeno dieci anni per avere quei finanziamenti. Di questo passo, senza modifica della norma, non sarà possibile vedere lo stadio non in tempo per Europei, in tempo per il 2040“. Un quadro in cui si inserisce anche lo status di opera provvisoria della Unipol Domus. “Ricordo a tutti – ha concluso Agus – che la Domus ha una autorizzazione provvisoria, con volumi che non sono autorizzati definitivamente. Il patto è quello di realizzare il nuovo stadio, possiamo aspettare qualche anno ma non all’infinito. Invece la sensazione è che la Regione voglia buttare la palla in tribuna e questo è inaccettabile“.
Matteo Cardia