L’allenatore della Spal, Daniele De Rossi, ha parlato stamani in conferenza stampa per presentare la partita dell’Unipol Domus contro il Cagliari di Claudio Ranieri. Questi alcuni passaggi fondamentali delle sue dichiarazioni riprese da LoSpallino.it.
Convocati
“Non verranno Almici, Tripaldelli che ha un problema al piede e Ayoub che un piccolo problema di muscolo contratto. Thiam rimarrà a casa per ragioni di mercato, in attesa di capire la situazione”.
Verso il Cagliari
“Beh la vigilia può essere simile a quella di Parma e Reggio Calabria perché andremo ad affrontare una squadra forte, costruita per vincere il campionato, contro cui c’è la sensazione di andare a fare la A2 invece che la B. Squadra fortissima, piazza importante, allenatore immenso: sarà una sfida importante per noi, elettrizzante come lo erano Parma e Reggio e come lo sono un po’ tutte per via della nostra situazione di classifica. Questi palcoscenici devono dare uno stimolo in più ai giocatori per mettersi alla prova contro gente che in alcuni casi ha fatto Serie A o coppe importanti”.
La sfida contro Ranieri
“Sarà una partita difficile per la qualità dei giocatori. Il Cagliari ha sempre giocato abbastanza bene, anche con Liverani che stimo moltissimo e che hanno scelto al posto mio. A suo tempo gli ho fatto i complimenti perché penso sia stata la scelta giusta per loro e facveva giocare bene la squadra. Poi è finita male ma se c’è uno al mondo che può risollevare una squadra in difficoltà quello è Ranieri. Dal punto di vista tattico è molto pragmatico, è intelligente, conosce il calcio e i calciatori meglio di chiunque altro. Poi dal punto di vista è un signore, un gentiluomo di carattere ed è veramente così come appare all’esterno. Un galantuomo che però in spogliatoio ha gli attributi: non si fa problemi a dire a Tizio o Caio se si stanno comportando male o a togliere De Rossi all’intervallo di un derby (ride n.d.r.). Il ricordo che ho io è incredibile: l’ho avuto al mio fianco nella nostra, probabilmente, ultima presenza con la maglia della Roma. Lui forse per motivi d’età, io che spero un giorno di tornarci. Era il momento in cui dicevamo addio alla nostra squadra del cuore: ci siamo fatti forza a vicenda e non potevo scegliere persona migliore da avere accanto in quel momento”.
Nainggolan
“Beh della telefonata con Radja non ne parlo il giorno prima della partita (ride n.d.r.). Le telefonate con lui sono costanti al di là del fatto che possa esserci un secondo fine in questo caso. Non c’è niente di ufficiale, meglio parlare della partita e dei giocatori che verranno a dare la vita a Cagliari. Poi vediamo quello che succederà, speriamo bene”.
La Redazione