Un maestro di calcio che ha attraversato le varie evoluzioni del calcio italiano nell’arco di oltre un trentennio. Il tecnico del Cagliari, Claudio Ranieri, è il nuovo protagonista del programma di Sky Sport “L’Uomo della Domenica”, curato e condotto dal giornalista Giorgio Porrà.
Lasciare il segno
Ranieri, come ha sottolineato lo stesso Porrà in fase di introduzione allo speciale dedicato al mister romano, ha sempre lasciato tracce indelebili dovunque è andato, indipendentemente dal fatto che abbia vinto o perso, con una tappa in particolare dove ha veramente riscritto i libri di storia del calcio, ovvero la Premier League conquistata con il Leicester. “Ranieri ha vinto e perso, come tutti, ma quando ha vinto ha fatto la Storia, vedi Leicester, e quando ha perso, mai ha sporcato il suo stile. Quello di un maestro, nessuna ideologia da fondare, semmai l’attitudine a lasciare ovunque, nei luoghi, nelle persone, tracce indelebili. E che a volte, succede in Sardegna, diventa entusiasmante ripercorrere”, ha detto Porrà ripercorrendo gli anni più importanti degli anni di carriera di Ranieri da allenatore. L’esperienza al Leicester è stato l’inseguimento della conquista di un titolo che per l’attuale tecnico del Cagliari mancava da troppo tempo. Ciononostante il tocco del grande artista della panchina non l’ha mai abbandonato. “Il calcio vive di infinite variabili. A Leicester è successo che Claudio Ranieri le ha messe tutte insieme come un grande artista, ha costruito un gruppo e lo ha costretto a crederci. È l’impresa più difficile che un allenatore possa realizzare”, dichiarò anni orsono il giornalista Mario Sconcerti in merito all’impresa di Ranieri con le Foxes. Oltre all’ambiente del Leicester City Stadium (all’epoca chiamato King Power Stadium per questioni di sponsorizzazione), Ranieri, in più di un’occasione, anche da manager del Leicester, non ha mai dimenticato Cagliari, fino al ritorno della scorsa stagione in B, culminato con la storica e indimenticabile serata di Bari in finale playoff, un nuovo capolavoro tecnico firmato da Sir Claudio. “Che bello questo signore che singhiozza tra le braccia di un amico. Quanta emozione per Claudio Ranieri che a Bari, all’ultimo respiro, riporta la Sardegna in Serie A. E dire che dopo Watford era rimasto fermo per quasi una stagione e in tanti già pensavano a lui come al passato”, sottolinea il giornalista Maurizio Crosetti, firma storica de La Repubblica. Insomma, Ranieri ha lo stile dell’allenatore e del grande signore nel proprio DNA. Diceva il filosofo rumeno Emil Cioran: “Si dice: il tale non ha talento, ha solo stile. Ma lo stile è proprio ciò che non si può inventare, è ciò con cui si nasce, è una grazia ereditata, il privilegio che hanno alcuni di far percepire la loro pulsazione organica. Lo stile è più del talento, ne è proprio l’essenza”.
Dalla famiglia al calcio
Sir Claudio non è solo il grande allenatore che ancora oggi viene unanimemente riconosciuto dal mondo del football per carisma ma anche ineccepibile professionalità ma anche l’uomo che sa di aver avuto tanto dai suoi genitori. “I miei genitori li ho visti sempre sgobbare. Mio padre al banco della sua macelleria, mia madre alla cassa. Non si sono mai adagiati. A non mollare mai, ho imparato da loro”, racconta Ranieri. Il Leicester rimane una delle sue imprese più note e che l’ha riabilitato anche come vincente nel mondo del calcio. “Il mio Leicester era come Forrest Gump. Uno a cui la madre dice che i miracoli accadono tutti i giorni”, prosegue il tecnico rossoblù. Per Ranieri, al timone delle Foxes, una rivincita anche contro i suoi detrattori. “Prima di vincere col Leicester ero il magnifico perdente, quello che arrivava secondo, se uno andasse a vedere dove sono stato, cosa è successo nei momenti topici, forse si renderebbe veramente conto di quello che ho fatto, capirebbe che Leicester e Cagliari sono state solo due cose… e non voglio essere presuntuoso”.
La Redazione
