Alla ricerca del riscatto dopo un lungo periodo lontano dai campi. L’ex estremo difensore tra le altre di Napoli e Fiorentina, Salvatore Sirigu, si racconta in una lunga intervista al Corriere Dello Sport. Di seguito alcuni estratti delle sue dichiarazioni.
L’infortunio e la rinascita
“Come sto ora? Bene, contento di aver fatto una riabilitazione attenta e oculata e del mio stato di forma. Inizio a vedere la luce. Marzo momento buio? Una trauma, anche perché non avevo mai avuto problemi seri in carriera. Poi il chirurgo, il dottor Santucci, mi ha spiegato che non si trattativa di una rottura ma di una disinserzione. Mi ha detto che il tendine era sano e che in quattro, quattro mesi e mezzo sarei tornato come nuovo. Ormai ci siamo quasi, ho anche ripreso a fare qualcosina con il pallone. In campo. Da portiere. Mi sento me stesso, ora”.
L’ipotesi ritiro
“Se in questo periodo ho mai pensato al ritiro dal calcio giocato? All’istante m’è crollato il mondo addosso, ma poi mi sono detto che il calcio è la mia vita, che sono sempre stato professionale, serio e sano. E che sarei tornato: il mio obiettivo è questo e lo sento vicino anche se non tutti ci credevano. Il motivo? Davano per scontato che a 36 anni avrei smesso. Io ritirato al primo infortunio? Ma perché? Non ci penso neanche, aspetto un’occasione: sono svincolato e in attesa. Voglio giocare e giocherò”.
Futuro
“Parlando di portieri, cosa penso di me allo stato attuale? Io vorrei regalarmi una bella opportunità ed essere felice. Mi auguro la salute e poi la gioia di tornare ad allenarmi senza pensare a terapie, piscina e palestra. Voglio arrivare al campo, cambiarmi, infilare i guanti e ridere”.
La Redazione
