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Serie C | Verso Olbia-Torres, Demartis e Molino: “Ecco il nostro derby”

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Giornata dell’antivigilia per il derby tutto isolano di Serie C tra Olbia e Torres (calcio d’inizio fissato per domenica 26 febbraio alle 14.30). Della gara che metterà di fronte le squadre di Occhiuzzi e Sottili per la terza volta in stagione e del significato della partita oltre alle questioni di classifica abbiamo parlato in un nostro speciale insieme a Giacomo Demartis, ex capitano rossoblù, e Daniele Molino, ex capitano dei bianchi.

Molino sul momento dell’Olbia

“Possiamo dire che ci arriva meglio di quanto potesse arrivarci prima di Natale, quando le cose non andavano bene. Poi nel derby chi avrà la carica agonistica maggiore potrà portarsi a casa la gara”.

Demartis su come la Torres arriverà al derby

“Secondo me ci arriva bene, è stata vinta dopo diverso tempo una partita in casa che ha dato più consapevolezza dei mezzi a disposizione. Purtroppo la Torres nei momenti topici quest’anno ha visto sfumare tanti punti, come accaduto anche nel derby d’andata. Con Sottili in panchina la squadra ha raggiunto un acume tattico più centrato per come la vedo io. Sono stati fatti degli interventi sul mercato importanti perché sono arrivati Urso, Fabriani e Omoregbe, che mi ha fatto una buona impressione. Bisognerà poi vedere se si recupereranno alcuni calciatori come Ruocco, che ha una cifra tecnica e una imprevedibilità molto importante per la Torres. Ma l’aspetto caratteriale sarà il più importante in questo derby, ci sono certi giocatori della Torres che poi sentono ancora di più la gara come Lisai, Masala. Mi dispiace tanto per questo che non ci possa essere Gigi Scotto perché da questo punto di vista sarebbe stato un ulteriore valore aggiunto”.

Come si prepara un derby

Demartis: “Una linea dal punto di vista sentimentale la dà l’allenatore. Ci sono tecnici che non spingono sull’aspetto caratteriale ma preparandosi solo dal punto di vista tecnico. Ma i ragazzi che sentono la maglia diversamente, la città e il peso della partita perdono magari qualcosa dal punto di vista della ragione calcistica e fanno spazio ai sentimenti, tirano fuori l’orgoglio e la passione. Da un certo punto di vista, visto l’ambiente in cui vivranno in campo con una grande cornice di pubblico, l’aspetto caratteriale sarà fondamentale”.

Molino: “A livello tattico la partita può essere uguale alle altre, ma l’ambiente la fa sentire diversamente. Perché quando parlano i tifosi in città, a Olbia o Sassari, ti danno la carica per arrivare alla domenica a 2000. Poi magari ti caricano troppo e arrivi in campo che vuoi spaccare il mondo ma le cose non vanno come devono andare. La partita in sé è come tutte le altre, la differenza la fa l’ambiente. E proprio per questo sono quelle più belle della stagione”

Sulla stagione 2014-2015

Molino: “I ricordi di quella stagione sono bellissimi, a parte la finale che poi è andata bene a noi. Sapevamo che avevamo di fronte una Torres fortissima, completa in tutti i reparti ed estremamente tecnica. Ed erano belle partite perché la gente ci seguiva. C’era tanta qualità sia all’Olbia che alla Torres, squadre che secondo me avrebbero potuto giocare in Serie C”

Demartis: “Il ricordo è meraviglioso per i ricordi che ha lasciato quella squadra. Noi vivevamo delle difficoltà superiori, perché alle nostre spalle non avevamo una società dietro ma c’era tantissima gente che amava la Torres che ci sosteneva. Alla finale siamo arrivati mentalmente estenuati. Avevamo una rosa più corta dell’Olbia, avevamo 13 o 14 giocatori che erano un lusso con la categoria, ma con tante mensilità arretrate, c’era un disastro a livello societario. Ma ci credevamo perché c’era una carica, una voglia di fare, che andava oltre tutto. Quella è una squadra che porterò sempre nel cuore perché è andata avanti nonostante tutto. La sconfitta con l’Olbia in finale è stata amara, perché avremmo coronato un sogno e i sacrifici fatti. Ma detto questo, se la Torres avesse vinto quella partita non saremmo comunque andati in C perché mancavano le basi alla società”.

Sull’assenza del tifo organizzato della Torres

Demartis: “Sarà una condizione che potrebbe influire, ma non penso che la gente non andrà comunque a Olbia. Certo è che il tifo organizzato è una componente che detta la bellezza di queste gare. Penso comunque che l’assenza possa influire fino a un certo punto, io mi auguro poi che questi attriti possano placarsi perché quanto offerto due settimane fa in casa non ha offerto uno spettacolo degno di Sassari. Vedere degli scontri tra due gruppi della stessa squadra non è bello e dispiace, mi auguro che non ci siano troppi strascichi e che torni a esistere solo la voglia di sostenere la squadra, di abbracciarsi e stringersi attorno a questa. E che si stringa anche alla società che ha portato a questa condizione, che ha portato di nuovo la squadra nel professionismo dopo tanti anni. C’è bisogno di più serenità”.

Sui giocatori chiave del derby

Molino: “Non posso dire Ragatzu? E allora dico La Rosa per quanto è legato alla città”.

Demartis: “Io dico Masala-Lisai”.

La Redazione

 

TAG:  Olbia Serie C Torres
 
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