Markovic attendeva una risposta e una risposta c’è stata. La Dinamo Sassari è corsara sul campo della Givova Scafati con il punteggio di 74-99. Decisivo l’approccio biancoblù, ma soprattutto la continuità al tiro dalla lunga distanza (58%, la miglior prestazione stagionale in termini di percentuale) che ha consentito ai sassaresi di mettere la sfida sui binari giusti già sul finire del terzo periodo. La vittoria però non serve ai biancoblù per tenere accese le speranze playoff: il successo contemporaneo di Pistoia su Trento esclude ogni possibilità per i sassaresi.
La gara
Markovic parte con il solito quintetto composto da Jefferson, Tyree, Kruslin, Charalampopoulos e Gombauld. Sassari apre con una tripla di Kruslin ben costruita da Tyree. L’impatto è positivo, complice la libertà che lascia la difesa di casa, con un parziale iniziale di 10-0. La Givova reagisce con Robinson, alza l’intensità difensiva e con un controparziale di 8-0 torna a contatto. Dopo i fuochi d’artificio iniziali arrivano diversi errori da una parte e dall’altra, prima che Diop e Tyree riportino Sassari sul +7 e Boniciolli al primo timeout sull’8-15 a favore dei biancoblù. Kruslin segna un’altra tripla, tuttavia così come McKinnie poco dopo si mette due falli sul groppone. Scafati ha un buon impatto dalla panchina di Rossato e Gentile, ha però tanti problemi sui giochi a due di una Dinamo che così si mantiene avanti al termine del primo parziale sul 19-23.
Prima con pazienza e poi in transizione Sassari trova due canestri dall’arco pesanti, poi è Cappelletti a rubare ed andare in contropiede. Arriva così il primo vantaggio in doppia cifra sul 19-31 che porta al nuovo minuto di Boniciolli. Pinkins risponde al suo allenatore, ma dall’altra Jefferson non smette di sparare dai 6.75. Due triple consecutive dell’ex Orleans riaprono il parziale, si unisce anche Tyree grazie a un lavoro perfetto di Cappelletti che nel possesso successivo fa segnare il +18 sul 24-42. Gombauld ritocca il massimo vantaggio, Sassari però spende qualche fallo di troppo e un sussulto di Robinson apre a un frangente più positivo per i campani negli ultimi 2′ che si chiude con la tripla di Henry sulla sirena per il 35-49 del primo tempo.
Mohaua pare il fuoco dall’arco, altrettanto fa Sassari che dimostra di non avere perso il feeling con il tiro dai 6.75. Prima Tyree, poi Kruslin per due volte di fila fanno muovere la retina da lontano. La Dinamo torna a toccare il +18, Scafati ha un’altra reazione targata ancora una volta Robinson che tampona la nuova emorragia. Gentile fa toccare il -13, ma Tyree respinge l’assalto ancora da tre per il 47-63 a metà periodo e il lavoro sul perimetro in difesa consente di gestire la situazione. Scafati prova a rimanere a galla anche se Charalampopoulos decide di non voler essere da meno dei compagni e per due volte punisce da tre gli avversari facendo toccare il +21. Vantaggio che con la schiacciata di Gombauld trovato ottimamente da Kruslin dentro il pitturato si allunga ulteriormente per il 52-75 di fine terzo quarto.
L’ultimo quarto si apre con un parziale di 5-0 tutto marcato Tyree che sembra indirizzare definitivamente la gara. Sassari continua a fare il suo anche a rimbalzo, senza concedere seconde opportunità come successo invece spesso nelle ultime uscite. Il lavoro in attacco resta continuo, con il tiro dalla lunga distanza alternato con Gombauld in campo a uno sguardo sotto le plance. La bimane del francese vale il +26 sul 63-89 a oltre 5′ dalla conclusione. L’episodio porta definitivamente al calo dell’intensità, Markovic concede il campo anche a Gandini, con gli ultimi minuti che sono utili solo a perfezionare il tabellino fino al 74-99 finale.
Givova Scafati-Dinamo Banco di Sardegna Sassari 74-99
Parziali: 19-23; 16-26; 17-26; 22-24.
Scafati: Cavaliere, Sangiovanni, Blakes 2, Gentile 11, Henry 19, Mouaha 4, Pinkins 5, Rossato 13, Robinson 12, Nunge 2, Pini 2, Gamble 4. Coach: Boniciolli
Dinamo Sassari: Cappelletti 8, Pisano, Treier, Tyree 20, Kruslin 12, Raspino, Gandini, Diop 15, Gombauld 12, McKinnie 8, Jefferson 14, Charalampopoulos 10.
Matteo Cardia
