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Fabio Aru | Foto Bettini - UAE Team Emirates

Saronni: “Aru ci ha deluso. Non era da portare al Tour”

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Il team manager della UAE Team Emirates Beppe Saronni ha commentato così il ritiro di Fabio Aru dal Tour de France.

“Non posso chiarire tutto finché non si arriva fino al dopo tappa– ha dichiarato la leggenda del ciclismo italiano ai microfoni della RAI- quello che posso dire è che questo Tour è iniziato male ed è proseguito in questo modo. Fabio Aru non ha la condizione che lui, che noi e che i compagni di squadra si aspettavano, almeno per aiutare un corridore importante che si sta giocando i podio se non la vittoria del Tour come Tadej Pogaçar. Ci dispiace tantissimo, ma è chiaro che da qualche settimana personalmente e visibilmente avevo notato che Fabio non era in condizioni per affrontare il Tour. Bisognerà verificare i numeri a fine tappa dei medici e dei preparatori, ma in questo momento c’è poco da verificare, per l’ennesima volta Fabio ci ha deluso. Soprattutto in un momento in cui avevamo bisogno tanto di lui considerando che De la Cruz è infortunato, un corridore importante come Fabio ora non l’abbiamo più e per noi è un grosso problema”.

“Componente anche mentale? Sicuramente sì, il problema è che quando fisicamente e muscolarmente non sei in condizioni, è chiaro che chi è più fragile di carattere crolla: Fabio lo abbiamo visto più volte che da questo punto di vista non c’è,  si demoralizza e demotiva creando una situazione peggiore di quello che è. Nelle difficoltà non ha il carattere, crolla mentalmente e peggiora la sua situazione. C’è una grossa componente caratteriale per me”.

“Errore portarlo al Tour? Quando hai uno con questa condizione, chi lo convoca per una corsa così importante come il Tour e non capisce che non c’è questa condizione, deve sapere che ha un corridore in meno per aiutare la squadra. Credo che qualche responsabilità dovrà essere cercata per chi ha deciso di portare Fabio Aru al Tour. Sicuramente era nei suoi programmi e quindi voleva andare al Tour ma c’è anche la responsabilità di chi decide di portare un qualsiasi corridore non in grado di affrontare il Tour. Il corridore cercava la speranza di prendere condizione strada facendo, ma chi l’ha chiamato doveva valutare la sua condizione in una corsa così importante dove non stiamo lottando per qualche vittoria di tappa, ma per la classifica generale con un talento naturale come Pogaçar; si doveva valutare bene quali erano i corridori migliori per stare con lui , ora abbiamo un corridore in meno e questo è un grave danno. Fabio Aru voleva andare a tutti i costi al Tour , ma ci doveva essere qualcuno che doveva dire no, perché la condizione non era quella giusta per andare al Tour”. 

Da una parte le dichiarazioni di Saronni, dall’altra quelle di un collega come Giovanni Visconti che ha messo un lungo post su Facebook in difesa di Aru, suo compagno in Nazionale: “Fà male vedere un amico,un collega,vivere un momento simile. Fa male anche leggere la superficialità della gente che da dietro uno schermo si sente in diritto di insultare letteralmente un atleta come Fabio . Termini che nemmeno mi va di ripetere perché completamente privi di sentimento. Mi soffermo solo su quelli che tirano in ballo il contratto milionario firmato qualche anno fa e vi dico :
1) sapete in realtà quanto guadagna ancora ?
2) sapete se per caso ha subito riduzioni in base al rendimento? Perché come ci sono le tabelle premi vittoria magari ci sono anche quelle sullo scarso rendimento.
3) SOPRATTUTTO, sapete cosa sta passando Fabio?????? Sapete se ha problemi familiari ??? Sapete se ha problemi di salute ? Oppure ci pensate mai che potrebbe essere caduto in un tunnel dal quale è difficile uscirne ???
Perché per esempio per un calciatore questi discorsi raramente si fanno ? Ci sono “terzi portieri” in serie a che guadagnano quanto grandi corridori pur stando seduti in panchina e nessuno lo spiattella sui social. Ci sono poi anche grandi giocatori di serie A come Ilicic che stanno attraversando un momento brutto e tutto il mondo del calcio compresi i tifosi avversari sono li a fargli gli auguri di un pronto ritorno più forte di prima .
Perché siamo solo noi del ciclismo che vogliamo sprofondare il ciclismo e i suoi protagonisti ???
Abbiate rispetto ! Deridere con questa facilità i problemi di chi fa 30mila km all’anno in sella alla sua bici sperando che la tempesta passi non è da uomini . È solo da Stronzi!
Forza Fabio”

 
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