Nella giornata di celebrazioni per Sa Die de sa Sardigna, in Consiglio regionale c’è spazio per la tribolata seduta voluta dalla maggioranza ma non per la fumata bianca sulla formazione della Giunta a guida Christian Solinas. Tanti discorsi, alcuni anche banali e contraddittori in termini di autonomia e autodeterminazione, quindi le parole in sardo del presidente della Regione, ma l’accordo nel centrodestra ancora non c’è e il tutto diventa caso nazionale.
Impossibile chiamare diversamente i botta e risposta delle ultime ore tra Lega e Movimento 5 Stelle, con il portavoce verde, Eugenio Zoffili, che ha risposto al vicepremier Luigi Di Maio. Questi aveva polemicamente ricordato gli attacchi al M5S in occasione della formazione della Giunta romana, accentuando la bizzarria di una squadra di governo sarda ancora monca a più di due mesi dal voto. Zoffili, dal canto suo, aveva invitato Di Maio a “bersi un mirto” accusandolo di essere ancora “nervoso” per la sconfitta elettorale nell’isola.
Una battaglia che tra Lega e M5S (a capo del governo italiano) è ormai senza esclusione di colpi e riguarda molteplici temi ed arene, arricchita in Sardegna dalle dure critiche di Mario Puddu (M5S) nell’intervista domenicale all’Unione Sarda concessa da colui che – a causa di vicende giudiziarie – a febbraio non ha potuto contendere la carica di governatore a Solinas con chance sicuramente più elevate rispetto a chi l’ha sostituito.
Come previsto, la quarta seduta del Consiglio regionale è stata di mera celebrazione di Sa Die de sa Sardigna (le opposizioni avrebbero evitato per ragioni economiche, da qui le polemiche degli ultimi giorni). Il presidente dell’assemblea, il leghista Michele Pais, avrebbe voluto una sterzata con gli alleati verso l’accordo, ma così non è stato.
Ci saranno dunque altri giorni di passione e di trattative, in barba alla celerità promessa e non mantenuta da Solinas e Salvini in campagna elettorale. I nodi riguardano le quote rosa. L’unica donna nominata (al Lavoro) è oggi la forzista Alessandra Zedda. Sul resto c’è disaccordo. La leghista Daria Inzaina, che sembrava sicura all’Agricoltura, è stata investita da polemiche e scetticismo per il fatto di avere la sola terza media come titolo di studio, così – con la “spinta” di Coldiretti – prende quota il nome di Maria Assunta Argiolas. All’Industria dovrebbe andare invece una donna in quota Sardegna 20Venti, ma non ci sono nomi caldi, considerando anche che nel partito fondato da Stefano Tunis non mancano le divisioni interne.
Da casa Lega, Solinas e Psd’Az continuano a difendersi parlando di “una Giunta che è operativa per curare gli interessi dei sardi”. Ma la realtà è fatta di frizioni, polemiche a mezzo stampa e social, scontenti qua e là nelle varie forze alleate. Uno stallo che imbarazza tutti, soprattutto i sardi.