Ci sarà da guardare anche all’Arechi di Salerno per il Cagliari impegnato al Penzo di Venezia: i granata di Nicola ospitano l’Udinese di Gabriele Cioffi, queste le parole del tecnico dei campani alla vigilia dell’altro delicatissimo scontro salvezza raccolte dai colleghi di Tuttomercatoweb.
Sulle sensazioni per la sfida di domani contro l’Udinese
“Per arrivare sin qui abbiamo affrontato rischi incredibili, in fondo poteva finire ancor prima di iniziare. Timori e paure ci hanno accompagnato in questo tipo di percorso. Io non penso all’altro campo, dipendo da me stesso. La Salernitana ha identità di gioco, coraggio, unità d’intenti, consapevolezza ed entusiasmo. Società , direttore, allenatore, calciatori e tifosi hanno unito le forze remando nella medesima direzione, non sarebbe stato possibile giocarci la salvezza in 90 minuti senza il contributo di tutti quanti voi. Io voglio entusiasmo, non paura. Facendo quello che abbiamo dimostrato, potremo dire la nostra“.
Sulle possibilità di salvezza
“Siamo esseri umani, non possiamo scindere le cose e nessuna componente conta più dell’altra. È l’ultima partita, c’è in palio il grande lavoro che abbiamo svolto e c’è la voglia di raggiungere un obiettivo. Non mi pongo domande, né le faccio ai ragazzi. La mentalità accompagna le azioni e i pensieri in campo, noi siamo un’unica cosa. È un’avventura che ha un minimo comune denominatore: tutti noi. Nessuno si è tirato indietro, ognuno ha dato un contributo nella propria sfera di pertinenza“.
Sul pubblico dell’Arechi
“Partiamo col definire la parola ansia. Se la accostiamo al termine timore non mi sta bene. Io penso al percorso, se siamo all’ultimo capitolo vuol dire che la rincorsa è stata fatta bene. Inconsciamente sappiamo cosa meritiamo, ma dobbiamo raccogliere i tre punti nell’ultima partita. Noi e la città siamo una cosa sola, non ci sentiamo sotto pressione. Anzi, è un corpo unico con la piazza perchè i loro desideri sono i nostri. Domani giocheremo tutti, anche chi farà il tifo. La Salernitana è del pubblico, noi siamo a loro servizio. Fazio gioca a calcio con il figlio per le strade della città , immaginate quanta voglia abbia di regalare una gioia immensa“.
Errore da non commettere?
“Non risponderei mai a questa domanda. Io devo dire “cosa dobbiamo fare”, non cosa va evitato. Voglio una Salernitana che interpreti bene le tre altezze di campo, che sia sempre concentrata, che non perda la convinzione di potercela fare, che produca gioco e che sfrutti a suo vantaggio ogni evento e situazione. Conta ciò che voglio, non ciò che non devo“.
La Redazione














