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Roccotelli: “Torres-Cesena? Mi sento sardo, tifo Torres”

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In occasione della sfida tra Torres e Cesena in programma domenica 15 gennaio alle ore 14.30 abbiamo voluto sentire uno che alla Sardegna è molto legato e che ha vestito, da giocatore, sia la maglia rossoblù che quella bianconera. Stiamo parlando di Giovanni Roccotelli storico esterno tutto-fascia passato alla storia come il giocatore che ha portato la rabona in Italia.

Durante la sua carriera ha vestito per due stagioni (dall’80 all’82), tra Serie A e B, la maglia del Cesena. Domenica al Vanni Sanna si disputerà il match tra i romagnoli e la Torres. Qual è il più bel ricordo che la lega ai bianconeri?

Al Cesena sono stati anni bellissimi, siamo riusciti anche vincere il campionato con Bagnoli ottenendo la promozione in Serie A. Purtroppo quell’anno ho subito un infortunio che mi ha tenuto per un mese e mezzo lontano dal campo, fortunatamente però sono riuscito a giocare la parte finale della stagione. In Romagna mia moglie si è trovata benissimo, i tifosi erano splendidi. Noi giocatori eravamo tranquilli, anche quando si perdeva il pubblico ti incitava costantemente, da parte loro c’era amore incondizionato. Anche la società che avevamo alle spalle era bellissima. Il più bel ricordo? Sicuramente il gol che ho segnato contro il Bari, da quella partita abbiamo capito che avremmo potuto vincere il campionato. Avevamo tanti ragazzi di talento con molti giocatori che arrivavano dalla Serie C. Per me è stata una gioia immensa quel gol“.

Lei è arrivato alla Torres l’anno successivo alla storica promozione in C1 (nella stagione 86/87) dei sassaresi, che ricordo ha di quella esperienza in rossoblù e secondo lei fin dove potranno arrivare Antonelli e compagni in questo campionato?

Io avevo già 37-38 anni quando sono arrivato a Sassari. Alla Torres c’era mister Leonardi, che conoscevo già dai tempi di Foggia, in più c’era Zola che è diventato l’idolo di tutti i sardi, lui era giovanissimo ai tempi. Anche la società in quel caso era splendida. Il presidente Rubattu era una persona alla mano, non era uno di quelli che pretendeva troppo, ci lasciava tranquilli. L’unico rammarico è stato quando ho giocato come ex contro il Cagliari, mi sono sentito un po’ in difficoltà perché anche lì ho vissuto dei bellissimi momenti. Mi fa piacere perché tanti tifosi si ricordano di me. Io ero convinto di vincere il campionato quell’anno, mi è dispiaciuto tanto. Poi il pubblico era stupendo, lo stadio era sempre pieno. Però a essere sincero, nonostante a Cesena ho lasciato un pezzo di cuore, domenica farò il tifo per la Torres. Secondo me la squadra potrà fare un bellissimo campionato, si salverà. Però quello che auguro ai rossoblù è di togliersi qualche sfizio battendo le big“.

Tra le varie maglie che ha vestito c’è stata anche quella del Cagliari. Alla guida dei rossoblù dopo circa trent’anni è tornato Claudio Ranieri che sabato alle 14 affronterà la sua prima partita contro il Como. Come vede il suo ritorno e come vede gli isolani in questa Serie B?

Ranieri è un amico, abbiamo giocato spesso contro. Non riusciva mai a prendermi, lui era un terzino attendista mentre io ero un esterno molto veloce. Quando allenava il Cagliari è venuto spesso a casa. La carriera parla per lui, è un grandissimo allenatore sono convinto che farà bene. Lui è una persona carismatica, dà tanta sicurezza ai giocatori. Il pubblico è dalla sua e ha lasciato un bel ricordo a Cagliari. Secondo me ce la farà alla fine del campionato ad arrivare tra le prime posizioni per giocarsi playoff e promozione“.

Andrea Olmeo

 

TAG:  Serie C Torres
 
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