Un Gigi Riva a tutto campo. Lo storico e indimenticato attaccante del Cagliari si è raccontato in una lunga intervista al Corriere Della Sera. Di seguito un estratto delle parole di Rombo di Tuono.
La telefonata a Ranieri pre-Bari
“Gli ho telefonato prima della partita con il Bari. Mi raccomando, gli ho detto, guarda che tutta l’Isola è a tuo favore. Lui era un po’ commosso e un po’ teso per la gara”.
L’idea di far nascere “Nel nostro cielo un Rombo di Tuono”
“Come ho ceduto a Riccardo Milani per la realizzazione del film? Ma infatti la prima volta che mi ha mandato a dire che voleva fare un film su di me non ho detto sì. Poi è venuto lo stesso a trovarmi, mi ha spiegato cosa intendeva gare ed era una bella storia. È stato molto corretto sia con la Sardegna, perchè la ama anche lui, sia con noi giocatori”.
Il ritorno allo stadio
“Se un giorno tornerò allo stadio? Mai più. Mi piglia l’agitazione. Invece mi devo mettere in testa che la vita è questa”.
Riva e due miti assoluti come Pelé e Maradona
“Se un giorno lontanissimo nel tempo io, Pelè e Maradona giocheremo insieme in Paradiso? Eh, non so se sarà lontanissimo… La loro morte mi ha fatto effetto. Alla mia età prima di dormire sei un po’ teso al pensiero: non è che la morte sia una grande cosa. La depressione? Va e viene. Ma adesso l’ho un po’ superata”.
Riva calciatore in una “dimensione parallela”
“Io di nuovo calciatore in un’altra vita? Sì, sperando che il Padreterno mi dia la stesse doti che avevo: saper giocare al calcio, divertirmi in campo, sognare di fare gol prima di una partita e poi segnare per davvero”.
Il rapporto speciale con la Sardegna
“Quello che ha reso per me tutto speciale è che ero sardo tra i sardi: ovunque andassi, da Alghero o Sassari a Cagliari, ero uno di loro”.
La Redazione
