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Riva Football Week | Buffon: “Ricordare Gigi mi dà grande gioia, emularlo sarà impossibile”

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Oggi 8 novembre il Teatro Doglio ha visto come protagonisti Marco Cattaneo e Gigi Buffon parlare della vita di Rombo di Tuono ai più piccoli, nella quarta giornata della Gigi Riva Football Week. Dopo l’evento l’ex portiere campione del mondo 2006 è intervenuto ai nostri microfoni per parlare del suo ruolo da capo delegazione della Nazionale, svolto anche da Riva e dei vari aneddoti del campione scomparso a gennaio 2024.

Il ricordo
“Ricordare Riva mi dà sempre grande gioia, bellissimo evento con tanta energia nella sala, Gigi meritava questo. Come dico sempre, per uno scherzo del destino non è nato in Sardegna, ma penso proprio che su quest’isola lui abbia trovato la sua felicità e la sua salvezza, ricambiando tanto sia alla regione che ai sardi”.

Sul ruolo di capo delegazione della Nazionale
“Emulare quello che ha fatto Riva è impossibile, pensare di poter raggiungere i suoi livelli è qualcosa di folle. Quindi mi metto a lavoro e a disposizione delle situazioni e della causa. Cercando di dare il mio contributo e portando le mie esperienze che ho vissuto insieme a Gigi”.

Parlare di Riva ai giovani cagliaritani
“In certe realtà e in certi ambienti figure come quelle di Gigi, che vengono giustamente mitizzate, possono ambire a diventare patrono di una città o di una regione intera (ride,ndr). Ciò che ha donato e raggiunto, ma che tutt’ora continua a regalare alla gente e alla Regione è qualcosa che solo delle persone con dei talenti sovrannaturali potevano riuscire a dare”.

Sulle bandiere
“Ora sono cambiati i tempi e le esigenze degli uomini, ma anche delle società stesse. Quindi credo che andare a ricercare una bandiera da qualche parte sia sbagliato. Alcuni club adesso non vogliono che ci sia un problema con queste figure, sarà complicato rivederne altre del calibro di Gigi Riva”.

Sulla giornata in cui Riva ha ricevuto il Collare d’Oro
“Quella serata me la ricordo benissimo, era prima di un Cagliari-Juventus e c’era un tributo per Gigi che aveva ricevuto il Collare d’Oro. Quello per lui era un momento delicato, io mi stavo riscaldando e continuavo a vedere lui dall’altra parte del campo. Mi sembrava un po’ disorientato, essendoci abbastanza amico ero lì che soffrivo per lui. Volevo dargli sostegno, come lui ha fatto con me, in maniera vigorosa e spalle dritte. Il mio preparatore ha visto che ero distratto e allora mi disse di andare a salutarlo. Sono andato di corsa, ci siamo abbracciati e abbiamo parlato. Ho cercato di dargli sostegno ed energia, poi non so se ci sono riuscito, ma l’ho fatto con il cuore da amico”.

Sul sostegno dato agli altri
“Gigi è stato sempre vicino sia a me, sia agli altri ragazzi dandoci un sostegno incondizionato, alcune volte anche esageratamente. Però per lui il calciatore era un simbolo da non scalfire e non imbrattare. Quando trovava qualche giocatore che trasgrediva era solito stargli vicino e difenderlo”.

Sull’importanza di Gigi Riva in Nazionale
“Per me è stato fondamentale, lui è stato una figura solenne che senza parlare o senza fare nulla incuteva un rispetto enorme. Era la colonna portante di ogni gruppo della Nazionale, in qualsiasi momento di difficoltà il punto fermo rimaneva lui”.

Su Zola
“Mi ricordo bene il gol di testa fatto da Zola, quello era un bel Cagliari con tanta qualità e gente di corsa. Gianfranco ha fatto una scelta bellissima nel tornare in Sardegna. È stato un regalo di una persona sensibile, altruista che voleva dare qualcosa a questa terra”.

Francesco Aresu

 
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