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Cagliari-Spal, l'esultanza

Rezza: “Calcio non è a rischio zero”

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Il professor Gianni Rezza, dirigente dell’Istituto Superiore di Sanità ed epidemiologo, ha un po’ spento gli entusiasmi su un’immediata ripresa del campionato.

Come già dichiarato qualche giorno fa in occasione di una conferenza stampa insieme al capo della Protezione Civile Borrelli, il direttore del dipartimento malattie infettive ha espresso le sue perplessità di una ripartenza del mondo del pallone, seppure i protocolli studiati dalla FIGC e commissione medica: “Far ripartire il calcio dopo la fine del lockdown è una decisione politica– il commento di Rezza nelle parole raccolte dall’ANSA-. Dal punto di vista tecnico il calcio come altri sport implica un contatto diretto, quindi la necessità di controlli molto stretti su un numero di persone relativamente ampio, anche se non si discute che si gioca a porte chiuse. Ma attorno ai calciatori ci sono 200 persone, i controlli sarebbero in carico delle squadre da quello che ho capito, a scadenze molto strette. È una decisione molto difficile da prendere, non mi sembra ci siano le condizioni per un rischio zero. In questo caso il distanziamento sociale mi sembra scarsamente applicabile, certo il rischio non è zero”.

 
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