Dopo la sconfitta interna con il Milan, il Cagliari si prepara a una nuova trasferta. Lunedì 2 ottobre alle 20.45, i rossoblù scenderanno in campo al “Franchi” per affrontare la Fiorentina di Vincenzo Italiano. Una sfida in cui gli isolani dovranno provare a strappare i primi punti pesanti dell’annata e allontanarsi così dall’ultimo posto momentaneamente occupato in classifica. A presentare la gara, nella consueta conferenza stampa dell’antivigilia, è il tecnico del Cagliari Claudio Ranieri.
Segui la diretta – clicca qui per gli aggiornamenti
a cura de La Redazione
clicca qui per gli aggiornamenti
Finisce la conferenza stampa
Quali gli insegnamenti da Bergamo verso la Fiorentina: “Dovremo giocare molto compatti, rispondere colpo su colpo, loro rubano e vanno in verticale e noi dovremo fare altrettanto. Loro vogliono prevalentemente andare centrali con le imbucate, se copri quella zona, vanno sugli esterni dove hanno dei ricambi importanti. Hanno costruito un bel giocattolo”.
Su Shomurodov: “Si tratta di una seconda punta, sono contento di come sta crescendo, ha avuto lo scatto in più che doveva avere. Ho reputato la sua una gara positiva, pur sapendo che poteva avere più utilità Pavoletti in quella posizione di punta centrale, ma volevo la sua velocità di esecuzione in quella fase di partita con il Milan. Sta tornando quello di Genova e ci conto tantissimo. Il mio ritorno a Firenze? Fa sempre piacere tornare dove si è vinto. Ma oggi sono l’allenatore del Cagliari e cercherò di fare il massimo per la mia squadra”.
Sul centrocampo: “Makoumbou sta facendo un inizio di campionato notevole, era stremato finita la partita, mi aveva chiesto di uscire perché non ce la faceva più e io apprezzo questo tipo di giocatori che danno tutto e poi mi si avvicinano e chiedono il cambio, perché vuol dire che hanno a cuore la squadra perché prima di levare un giocatore penso a quanto siano utili. Sulemana è giovane, sta facendo bene in fase di recupero di palloni, deve migliorare una volta che ha la palla al piede”.
Su Luvumbo: “La sua presenza lunedì? Devo valutare bene, perché non voglio rischiarlo dandogli carichi più forti”.
Sulla fascia sinistra: “Augello sta entrando in forma, Azzi ha fatto delle buone gare, li reputo positivi entrambi”.
Sulle certezze in difesa: “Mi sono piaciuti i tre dietro. Quando eravamo a cinque eravamo un pochino troppo larghi e chiedevo di stare più stretti dalla panchina, come invece siamo stati a quattro, quasi un controsenso perché in quattro dietro avresti dovuto occupare più campo. La difesa mi dà delle sicurezze, non voglio però che ci siano amnesie, devono al più presto imparare il mestiere della Serie A”.
Su Zappa: “Hai fatto una partita magnifica, hai sempre temporeggiato. Perché nell’occasione del gol sei voluto entrare?” gli ho detto. Il tempo gioca per la difesa. Sono quegli attimi che poi si pagano. Mi piace molto per come attacca, è migliorato tanto per come difende, ora deve fare lo step per difendere anche in Serie A”.
Su assenti e Prati: “Prati sta bene. Non stanno granché bene Jankto e Mancosu, Zito Luvumbo è affaticato, solo lui sa quanti chilometri ha fatto nelle ultime due partite”.
Su Wieteska e Hatzidiakos: “Dietro ci sono varie motivazioni, loro sono nuovi, non hanno fatto il precampionato. Dietro questi equilibri c’è un po’ di tutto. Meglio pagare le cose ora che nel girone di ritorno. Abbiamo ancora tempo”.
Su Pereiro: “Ha grande tecnica, gran calcio da fuori. Se mettesse quella determinazione che piace a me io non lascio nessuno fuori. Voglio che mi metta in difficoltà su quello che io chiedo, so che ha delle qualità e non altre. Io lo devo stimolare. Io voglio che metta più carattere, più determinazione. Perché se riesco a fargli dire “Ranieri tu stai sbagliando, io merito di giocare”, io gli rispondo “dimostramelo”. Io non chiudo la porta a nessuno, l’esperienza mi ha insegnato che tutti sono utili. Lui è un gran giocatore. Da metà campo in avanti lui è un giocatore con intuizioni, per il mio modo di vedere il calcio vorrei qualcosa in più sotto il profilo della determinazione. E lui lo sa”.
Sul calendario e sul momento dei giocatori: “Ogni partita è un esame. Vengono analizzati da me su quello che ho detto, hanno fatto e quello che non sono stati in grado di fare. C’è un detto: “Perdendo si impara”, noi dovremmo essere scienziati a questo punto (ride)”.
Sulla Fiorentina come squadra più abbordabile: “Lei credo abbia visto solo il secondo tempo con il Frosinone e non il primo. Noi andremo la per fare la nostra partita, li rispettiamo ma vogliamo farci rispettare anche noi. La Fiorentina è una ottima squadra, gioca tanto in verticale e con grande determinazione, ha dei buoni giocatori. Vedremo.”
Su Radunovic: “Non ho parlato con lui. Lui sarà il portiere. Il portiere è un ruolo particolare. Scuffet si deve tenere pronto, ma la maglia da titolare è ancora di Radunovic”
Sulla ripartenza dalla prima mezz’ora con il Milan: “Non sempre dobbiamo giocare in quella maniera, ho chiesto alla squadra di aspettare perché il Milan avendo campo ti poteva fulminare. Allora dico perché abboccare e farci prendere in contropiede? Sul primo gol, ad esempio, abbiamo sbagliato una pressione, poi un temporeggiamento sull’ala, sulla palla non trattenuta tre di noi e la palla è andata sull’attaccante. Questa è la Serie A e una squadra che ha vinto uno scudetto. La squadra mi è piaciuta anche nel secondo tempo quando siamo andati a prenderli alti. Quel terzo gol stride, perché eravamo più noi vicini al gol del pareggio con le nostre qualità, magari essendo un po’ arruffoni. Oggi ho scritto nei miei appunti le cose fatte bene e male. E ho scritto questo, che in entrambe le frazioni abbiamo fatto il nostro tatticamente, poi abbiamo sbagliato quelle cose che in Serie A lasciano il timbro, c’è poco da fare”.
Sulle critiche: “Sono sincero. Non seguo niente, vado avanti con la mia idea, però immagino vista la situazione in cui siamo ultimi, abbiamo fatto due gol con Zito Luvumbo. Immagino, che ci siano le giuste critiche ma anche qualcuna di troppo. Una volta c’erano solo i giornalisti, oggi c’è una marea di gente. Io vado avanti per la mia strada, so quanto questa squadra mi può dare. Aspetto ardentemente, motivandoli giorno dopo giorno. Chi lo motiva il motivatore? La squadra per come si allena. Se non ci allenassimo al 100%, radunerei la squadra e direi “o cambiate registro o me ne vado”. Sono drastico nelle mie decisioni. Io non vado via perché vedo che la squadra lotta. Ogni allenamento è uno spettacolo, poi c’è la partita che ci rende indietro quello che facciamo. Non è sufficiente, dobbiamo dare di più”.
Sulla gara con il Milan: “Ha lasciato l’impressione di aver fatto una buona prestazione, ma con qualche ingenuità. E le ingenuità in Serie A le paghi. Non siamo usciti sconfitti, il 3-1 ci ha tagliato le gambe ma non la voglia di provarci sino in fondo. La squadra non ha mollato, stavamo perdendo 3-1 ma non ha mollato”
Sulla condizione: “I primi giorni in cui ero arrivato ho detto, datemi tempo. Stiamo lavorando. In ritiro io non ho mai potuto adoperare gli attaccanti nel modo giusto. I ragazzi stanno arrivando, si stanno mettendo in una buona condizione. Ci vorrebbe una vittoria per darci quell’entusiasmo che ci deve essere. Ho fatto il preambolo perché voglio che i ragazzi sappiano questo. Devono dare tutto in ogni partita. Se facciamo come abbiamo fatto vivendo il sogno di tornare in Serie A, in Serie A resteremo. Stiamo lavorando”
Parte il tecnico: “Parlo a tutti quelli che hanno il Cagliari nel cuore. Quando arrivai a gennaio scorso, chiesi aiuto a tutti per riportare il Cagliari in Serie A. E ho avuto aiuto da tutti e piano piano siamo riusciti nel sogno, siamo tornati, dalla porta di servizio, in Serie A. Ora siamo ultimi con due punti, ma a meno uno dalla salvezza avendo Empoli, Salernitana e Udinese a quota tre punti. Di cui una si salverebbe regolamento alla mano. Non abbiamo ancora mai vinto, ma così anche Udinese e Salernitana che l’anno scorso hanno fatto un campionato meraviglioso, ma che stanno soffrendo come giustamente stiamo soffrendo noi. Finora noi abbiamo giocato contro le due milanesi, prime in classifica, l’Atalanta quarta, il Torino decimo, il Bologna undicesimo e prima della colonna di destra della graduatoria e l’Udinese penultima. Ora ci sono Fiorentina, quinta, e la Roma. Le neopromosse negli anni precedenti hanno spesso sofferto. L’anno scorso, dopo sei gare, erano cinque le squadre che non avevano ancora vinto alcuna partita a parte la Cremonese e la Sampdoria poi retrocesse. C’erano l’Empoli, salvatosi in anticipo e che da quattro punti nel carniere dopo sei giornate finì il girone d’andata con 25 punti; il Lecce, salvatosi aritmeticamente alla penultima giornata aveva tre punti dopo sei gare e al giro di boa ne aveva 20, e il Monza, che ha fatto peggio di tutti con un punto, sfiorando poi l’Europa League e chiuse il girone d’andata a 22 punti. Di fatto, alla settima alla diciannovesima giornata d’andata Empoli e Monza fecero 22 punti e il Lecce 17. Il tempo per recuperare c’è. Non mi piacciono i disfattisti, dobbiamo spingere tutti. Ho fatto questa analisi perché ho riflettuto molto su una domanda che mi è stata posta mercoledì sera: “non è che lei fa da parafulmine ai suoi giocatori e i suoi giocatori dopo ne approfittano”. E io ho risposto che se me ne accorgessi me ne andrei via il giorno stesso. Questi sono ragazzi che danno tutto, soffrono, vivono, credetemi, per far bene. Stiamo pagando, forse più di quello che ci aspettavamo. Però dobbiamo essere tutti uniti, perché la Serie A è un bene di tutti. Vogliamo restare in Serie A, costruire qualcosa di buono per il futuro. Siamo uniti, i ragazzi si allenano come meglio possono. Poi paghiamo in esperienza, in mestiere, ma siamo vicini. Stiamo recuperando gente importante, ora Luvumbo, che doveva essere il giocatore che ci doveva dare il flash negli ultimi 20′, mezz’ora, è stato l’attaccante che ci ha trascinato. Piano piano stanno arrivando tutti, Pavoletti, Petagna, Shomurodov. Chiedo a tutti quelli che sentono di voler bene al Cagliari di stare tutti vicini a questa squadra. Criticateci, perché la critica ci fa bene e ci stimola. Tutti gli errori che facciamo li analizziamo. Cercheremo di commetterne sempre meno”.
Inizia la conferenza stampa
12.05 – Qualche minuto di ulteriore attesa prima dell’inizio della conferenza.
11.57 – Dopo l’errore nell’ultimo match contro il Milan, Boris Radunovic è finito sotto la lente di ingrandimento di ambiente e staff: clicca qui per il nostro approfondimento sul tema
11.55 – Quello dell’Artemio Franchi sarà l’incontro numero 83 tra Fiorentina e Cagliari: clicca qui per conoscere precedenti e statistiche della sfida
11.52 – Nelle ultime due sfide giocate l’assente illustre in mezzo al campo è stato Matteo Prati. Clicca qui per leggere il nostro ultimo approfondimento a riguardo.
11.50 – Nell’ultimo allenamento disputato nella serata di ieri, Ranieri ha avuto tutti gli elementi a disposizione tranne Marco Mancosu e Jakub Jankto, impegnati in un lavoro personalizzato. Parzialmente in gruppo Jacopo Desogus. Qui per il report completo
11.40 – Buongiorno amiche e amici di Centotrentuno, siamo al Centro sportivo di Asseminello per raccontarvi la conferenza stampa del tecnico del Cagliari Claudio Ranieri, a due giorni dalla sfida contro la Fiorentina.