Motori e cronometri accesi per il Rally Italia Sardegna. La manifestazione è partita dalla Gallura con la prova speciale di Olbia-Cabu Abbas alla periferia della cittadina in un tracciato misto terra-asfalto di 3,23 km.
Come nello shakedown, è stata la coppia belga composta da Neuville-Wydaeghe la più veloce: l’equipaggio della Hyundai ha chiuso in 2’26″8 precedendo un gruppetto di piloti racchiusi in 1″. “Ho fatto un buona prova- ha dichiarato il pilota al termine della speciale-. Penso che sarà un duro rally, le condizioni saranno piuttosto difficili. Noi siamo pronti e speriamo di fare un buon rally. Sarà interessante vedere quali saranno le scelte degli pneumatici lungo il corso della gara”.
Al secondo posto la Toyota Yaris del giapponese Katsuta (in coppia con l’irlandese Nagle) a mezzo decimo, che ha preceduto i compagni di squadra Evans-Martin (+0.7), i leader del mondiale Rovanpera-Halttunen (+1.0) e Lappi-Ferm (+1.0). Leggermente più staccati le altre due Hyundai di Tanak-Jarveoja e Sordo-Carrera, seguiti dalla prima delle quattro Ford in gara nel WRC1, la Puma del francese Fourmaux. Chiudono la Top10 le altre due vetture dell’ovale blu condotte da Breen e Greensmith: grande lotta anche in WRC2 con il boliviano Bulacia (Skoda Fabia) che precede il sorprendente polacco Marczyk, l’estone Linnamae e un gruppetto di piloti composto da Suninen, Gryazin, Rossel e Mikkelsen. Primi tra gli italiani Miele-Mometti (in 30ª piazza su Skoda Fabia), mentre primo tra i sardi il navigatore Stefano Pudda che legge le note a Pablo Biolghini (41° assoluto). Primo equipaggio tutto isolano al traguardo quello storico composto da Marrone-Fresu che hanno chiuso 49simi.
Domani (venerdì 3 giugno), dopo la ripartenza mattutina di venerdì da Olbia, i due passaggi sulle speciali di Terranova e Monti di Alà – Buddusò che saranno seguiti dal parco assistenza di Alghero. Nel pomeriggio saranno invece in programma i crono di Osilo – Tergu, che ritorna dopo un anno di assenza, e Sedini – Castelsardo per un totale di circa 140 km cronometrati.
Matteo Porcu