Il portiere del Cagliari, Boris Radunovic, ha parlato ai canali ufficiali del club rossoblù durante “Il Muro di Belgrado”, nuovo episodio del podcast “Terzo Tempo | Cagliari Podcast”. Di seguito alcuni estratti delle sue dichiarazioni.
Il Cagliari
“L’anno scorso siamo retrocessi ed è stato un evento molto brutto per noi. Avevo davanti a me un portiere come Cragno, dopo che l’Atalanta per cinque anni mi aveva mandato in prestito. La Dea mi voleva come secondo o terzo ma io volevo sempre giocare. Il Cagliari mi ha voluto fortemente e sono contento di questo. Prima di Cagliari, in estate, mi allenavo da solo in Serbia con un preparatore atletico che era stato in passato preparatore di Marko Rog e quindi ebbi l’occasione di conoscerlo. Quando mi proposero la destinazione Cagliari, chiamai lui e mi consigliò di accettare subito. Allora parlai con il mio procuratore e non esitai un solo secondo ad accettare”.
La crescita
“Come secondo portiere l’anno scorso è stato bellissimo. Sapevo che prima o poi un giorno sarebbe arrivato il mio momento. La scorsa stagione cercavo di farmi trovare sempre pronto e di dare una mano in caso di bisogno. La retrocessione dalla Serie A è stata bruttissima. Ciononostante ero convintissimo di fare bene se fossi rimasto a Cagliari e che la mia crescita sarebbe andata in quella direzione”.
Il rapporto con i portieri rossoblù
“Con il preparatore dei portieri Bressan ho un rapporto speciale. Io, Simo (Aresti n.d.r.), Giuse (Ciocci n.d.r.) e Lolic abbiamo creato una piccola famiglia, siamo molto uniti”.
Ranieri
“Per una persona del calibro di Ranieri penso sia più facile gestire un gruppo. È un allenatore molto serio e umile e sa cosa fare in ogni momento”.
La Redazione