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Progetto Torres “Futuri in Gioco”: Tore Erittu a confronto con gli studenti del “Pasquale Tola”

Un momento dell'incontro del Pasquale Tola
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Un incontro intenso, autentico, carico di emozioni. Così si può descrivere in poche parole il momento di confronto tra Salvatore Erittu – plurititolato campione di boxe – e gli studenti della scuola secondaria di primo grado “Pasquale Tola” di via Monte Grappa di Sassari. 140 ragazze er ragazze delle classi prime hano partecipato all’iniziativa che rientra nel progetto “Futuri in gioco” (finanziato dalla Regione Autonoma della Sardegna – contributo L.R. 8 maggio 2025, n. 12 – CUP E44J25000460009), un percorso educativo e sociale firmato Torres Sassari, nato per sensibilizzare i giovani su temi come l’empatia, l’inclusione, il rispetto per le regole e per l’altro (bullismo e cyberbullismo) e il valore dello sport come strumento di crescita.

Accompagnato da Filippo Migheli, responsabile dell’Ufficio Stampa della TorresErittu ha voluto sin da subito creare un clima di fiducia e apertura. «Volevo abbattere ogni barriera – racconta –. Ho parlato della mia prima volta a scuola, delle difficoltà, delle fughe, degli errori fatti. Ho cercato di mettermi nei loro panni, di capire le loro emozioni, i loro timori, le loro ansie».

Davanti a lui, due gruppi attenti e curiosi, inizialmente timidi ma poi pronti a mettersi in gioco. L’incontro non è stato una lezione frontale, ma un dialogo a più voci. «Avete bisogno di imparare, dovete imparare. Oggi potrebbe esserci un’opportunità per voi, ma lo stesso vale per me. Sbagliare è parte del gioco. Io non avevo paura di sbagliare, cercavo lo scontro fisico, anche in strada. Ma quello che mi ha cambiato è stato capire che la vera forza sta nel sapere gestire le emozioni, nel non lasciarsi travolgere dalla rabbia o dalla frustrazione».

Durante la mattinata, Salvatore Erittu ha invitato i ragazzi a riflettere sul ruolo della scuola e dello sport come strumenti di crescita personale e collettiva. «La scuola non è solo un luogo dove si imparano nozioni, ma dove si impara a vivere insieme. E lo sport ci insegna a gestire la fatica, il fallimento, la vittoria».

Il dialogo si è poi spostato su temi di grande attualità come la nomofobia e il cyberbullismo. «Vi invito a guardare oltre lo schermo, a costruire relazioni vere, a condividere emozioni reali. Siamo qui per capirci, per aiutarci». Attraverso giochi ed esercizi di gruppo, Erittu ha coinvolto gli studenti in momenti di riflessione sull’attenzione, la concentrazione, l’empatia e sui vari tipi di intelligenza (emotiva, cognitiva, educativa), elementi sempre più fragili nella società digitale.

Uno dei momenti più toccanti è arrivato quando il pugile di Porto Torres ha ricordato: «L’empatia è la chiave». Una studentessa ha risposto con semplicità e profondità: “Se qualcuno è triste, non lo devo ignorare, ma devo avvicinarmi”. Un applauso spontaneo ha suggellato l’intensità del momento.

Infine, Erittu ha invitato i ragazzi a non arrendersi di fronte alle difficoltà. «Vedevo i problemi come montagne, ma non mi sono mai arreso. Ho avuto momenti difficili, ma mi sono sempre rialzato. Con la scuola e lo sport potete fare lo stesso: applicatevi, mettetevi in gioco, non abbiate paura di sbagliare. Il vostro telefonino può certamente essere utile se usato con razionalità, ma non è lui che vi aiuterà a diventare chi volete essere».

Il progetto “Futuri in gioco”, promosso e sostenuto dalla Torres, nasce proprio da questa visione: dare forma concreta a esperienze di incontro e crescita, mettendo al centro la persona e i valori dello sport. Non si tratta solo di formare atleti o studenti modello, ma di educare a essere cittadini consapevoli, solidali e resilienti.

«Oggi – conclude Tore Erittu – è stato un piccolo passo, ma importante. Sono convinto che questi ragazzi abbiano già dentro di sé tutte le risorse per fare la differenza, per essere migliori, per essere più forti insieme. Devono imparare a scoprirle dentro loro stessi, ad utilizzarle e dosarle».

La Redazione | Fonte Comunicato Stampa

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