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Primavera 1 | Nunn: “Entusiasta di essere a Cagliari, voglio aiutare la squadra”

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Il nome di Jack Nunn è uno dei più “esotici” tra quelli nuovi del Cagliari. Ingaggiato dai rossoblù per la Primavera di Fabio Pisacane, assente nella prima uscita contro la Roma in campionato, l’inglese sarà una delle novità a disposizione del tecnico campano.

La scelta
Il cartellino era detenuto dai dilettanti dallo Stoke Gifford United FC (squadra militante nella  Gloucestershire County League), ma il 2006 di Oltre Manica si era fatto notare al torneo giovanile Roma Caput Mundi dello scorso marzo con la rappresentativa English Colleges F.A. sconfitta in finale ai rigori dai “cugini” del Welsh Colleges: come racconta il media inglese Bristol Live, Nunn si era fatto notare per la sua prova a centrocampo dal direttore sportivo Nereo Bonato, che aveva poi sguinzagliato uno scout del Cagliari che l’ha seguito nelle partite successive. Dopo una visita ad Asseminello e due provini, Nunn ha accettato la proposta del club rossoblù, arrivata dopo la convincente prestazione nell’amichevole con la prima squadra di Davide Nicola che ha chiuso il pre-ritiro al Centro Sportivo rossoblù.

Sogno
“Sono entusiasta- ha confidato a Bristol Live-. Ma non sono così nervoso, sono stato altre volte all’estero per giocare. Durante il Roma Caput Mundi sono stato approcciato all’intervallo da un osservatore del Cagliari: mi ha detto che gli era piaciuto il mio modo di giocare e dopo la partita ha parlato con mio padre. Se sapevo che mi avevano osservato? No, per niente, voglio sempre giocare bene a prescindere, in quel momento mi stavo preoccupando solo di vincere la partita e non di quello che succedeva fuori. A Cagliari ho avuto modo di vedere come si allenano e giocano i ragazzi, è uno stile totalmente diverso da quello inglese, molto più tattico. In Inghilterra è un gioco più fisico, ho cercato di capire come inserirmi e cosa avrebbero potuto volere da me. Alcuni ragazzi che parlano inglese mi hanno aiutato perché la lingua è un ostacolo, non si riesce a parlare con molti dei ragazzi. Ai provini pensavo di essermela cavata bene, ma è difficile comunicare con gli allenatori, quindi non hai idea di come stai andando. Abbiamo giocato una partita amichevole contro la prima squadra e dopo hanno contattato mio padre e il mio agente, non potevo immaginare quello che stava succedendo! Ora voglio dare il mio contributo e giocare il più possibile, magari aiutare la squadra a crescere. Non sono mai stato ossessionato di entrare in un club professionistico, se doveva accadere, doveva accadere”. La chiusura sulle prime impressioni sul Cagliari: “La squadra si trova su un’isola, quindi tutti amano questo club. I tifosi ti chiedono le foto anche se giochi nella squadra Under 20”.

La Redazione

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