La sconfitta maturata domenica 11 al centro sportivo di Vismara, per 2-0 contro il Milan, non ha fatto altro che mettere ancora più in risalto alcune evidenti difficoltà del nuovo Cagliari Primavera targato Michele Filippi. L’undici rossoblù, in diverse fasi della partita, è apparso molto contratto, mai in grado di tornare veramente in gara e con una produzione offensiva sterile che si è fatta notare soltanto per qualche iniziativa dei singoli.
Lavori in corso
Il nuovo corso del Cagliari Primavera è di fatto ancora un cantiere aperto. Rispetto alla scorsa annata, che ha portato gli isolani ad una storica semifinale Scudetto contro l’Inter, tanto è cambiato, ma la strada appare ancora molto lunga per ritrovare certezze e identità di gioco e di possesso. In queste due settimane di pausa del campionato di Primavera 1, tutta la squadra rossoblù, insieme a mister Filippi e ai suoi collaboratori, sarà necessariamente chiamata a trovare la giusta amalgama per centrare quanto prima una svolta. Già il prossimo turno ufficiale contro il Napoli, il prossimo primo ottobre, sarà un test importante per capire se il Cagliari sarà riuscito ad acquisire la filosofia voluta dal nuovo allenatore. In primis l’abito camaleontico che Filippi vuole far indossare ai suoi (con il Milan il tecnico rossoblù è partito col 4-3-3 per poi passare al 4-3-1-2 e, infine, tornare allo schema iniziale) ma anche un nuovo modus operandi da applicare in campo, basato più sulla circolazione di palla dal basso coi centrali e con lanci volti a scavalcare la prima linea di pressione avversaria.
Cinismo cercasi
Al di là delle questioni prevalentemente tecnico-tattiche, un altro aspetto su cui il Cagliari Primavera dovrà lavorare da adesso in avanti sarà quello di avere un maggiore killer instinct sotto porta, concretizzando quanto creato in partita. In tal senso, i numeri parlano chiaro e sottolineano come i rossoblù facciano molta fatica ad andare a rete. Dopo 5 turni di campionato, infatti, solo Steve Yanken con 2 gol all’attivo (entrambi subentrando dalla panchina) e Deriu con una marcatura hanno timbrato il cartellino, mentre gli altri – da Masala a Belloni, da Cavuoti al neo arrivato Griger, passando per Konatè e Pulina – sono al momento all’asciutto. Alla luce di queste prime uscite ufficiali è evidente che al Cagliari Primavera manchi quel salto di qualità in termini di maturità, specie nella gestione degli episodi e delle situazioni d’attacco nell’arco dei 90 minuti.
Manca la continuità
L’inizio di Primavera 1 per il Cagliari è stato indubbiamente caratterizzato da un freno a mano tirato. I soli 3 punti in classifica in 5 giornate certamente non fanno dormire sonni tranquilli a Filippi e ai suoi ragazzi. Tuttavia la prossima partita di campionato col Napoli può rappresentare un importante trampolino di lancio per i rossoblù. Davanti al pubblico del campo 1 in quel di Asseminello, la formazione isolana cercherà di trovare maggiore continuità, iniziando un nuovo percorso costante fatto di risultati positivi che possano allontanare i brutti presagi di un inizio di stagione negativo.
Fabio Loi