Il coach della Dinamo Sassari Gianmarco Pozzecco ha presentato la gara con Reggio Emilia.
Nella conferenza stampa della vigilia il tecnico ha esordito dando solidarietà alla città di Venezia: “Non possiamo che essere vicini con la Reyer e con tutta la città“- poi è passato alle questioni di campo. “Reggio Emilia è una piazza solida che negli ultimi anni ha un percorso che la deve rendere orgogliosa. Tutti ricordano con piacere qui la finale scudetto e altri anni positivi. Stanno facendo bene nonostante abbiano cambiato molto. Hanno giocatori di grande livello, hanno Peppe Poeta che io adoro e stravedo per lui: conosce la pallacanestro e costruisce un’atmosfera giusta nello spogliatoio. Ci sono Vojvoda, un giocatore che ho seguito, e Johnson Odom, ma noi come sempre guardiamo in casa nostra. Dobbiamo riuscire a giocare la nostra pallacanestro. Ho rivisto la partita di mercoledì e sono soddisfatto: a tratti riusciamo ad esprimerci su livelli che in pochi hanno in Europa e siamo belli da vedere. Questo va riconosciuto ai ragazzi, i miei meriti sono pochi. Si impegnano tanto. Contro Reggio sarà importante la transizione difensiva, hanno giocatori con un passato importante come Fontecchio: sono abili nel pick and roll, nel tiro e hanno lunghi dinamici, dovremo prendere in considerazione le loro capacità”.
“Non vedo squadre che giochino clamorosamente meglio di noi- prosegue il Poz- abbiamo grande rispetto per quello che fanno le altre squadre. La Virtus ha grande consapevolezza e costanza che rispecchiano le qualità di Djordjevic da giocatore. Però io non cambierei nessuno dei miei giocatori con altri che disputano questo campionato. Stiamo giocando una pallacanestro di grandissimo livello, sarebbe una mancanza di rispetto non riconoscerlo: sono contento non solo dei risultati, ma di quello che fanno in campo. Abbiamo costruito una squadra intelligente e che sa interpretare le situazioni. Dobbiamo fare un piccolo step ancora secondo me. Quando ci focalizziamo sull’altruismo siamo straordinari. In Eurolega ci sono pochi giocatori come Pierre che oltre a essere una persona straordinaria ci dà una dimensione importante: per me è un giocatore straordinario”.
Il coach chiude poi sul caso McLean: “Sono passati due giorni da quella notizia e non ha ancora salutato nessuno. Per me rimane un valore aggiunto a una squadra come la nostra, sa sfruttare dinamismo e fisicità: l’unica vera difficoltà che sta vivendo è che la gente non lo prende in considerazione ed è paragonato a Bilan. Miro per me è il più forte giocatore di post-up nel suo ruolo e quindi ogni volta che Jamel prende palla li lo paragonano a quello che fa Bilan e non al suo avversario. Deve togliersi un po’ di pressione psicologica che vive, proprio nel confronto con altri giocatori. I suoi compagni di squadra lo stanno capendo e stanno cercando di dargli la palla in situazione diversa rispetto a Miro. Per me rimane straordinario, ci aspettiamo di più ma solo perché sappiamo che rimane un grandissimo giocatore. Per me senza McLean non avremmo vinto la Supercoppa”.