Il tecnico della Dinamo Sassari Gianmarco Pozzecco ha presentato la sfida con la Fortitudo Bologna nella Club House biancoblu.
“Hanno costruito una struttura solida, avevo detto a promozione acquisita che sia loro, che Treviso che Roma avrebbero fatto un ottimo campionato e ci avevo preso. Non sono stupito dal loro percorso entusiasmante, hanno un pubblico che hanno poche squadre al mondo. Hanno vinto quasi sempre e giocano molto bene, abbiamo la fortuna-sfortuna di incontrare delle squadre che giocano molto bene in questo periodo. Hanno costruito il roster in modo intelligente, con un mix di giocatori esperti e freschi come Fantinelli che mi piace moltissimo. Siamo preoccupati il giusto. A parte Leunen gli stranieri sono tutti nuovi quindi hanno avuto bisogno di tempo per amalgamarsi: ora hanno trovato equilibrio, dovremo essere bravi a sfruttare le nostre caratteristiche e trovare, se li hanno, dei punti deboli”
Per Pozzecco quella con la Fortitudo non sarà una sfida come le altre: “Non sarà una partita normale per me, lo sarà ancora meno a Bologna. Sono fortitudino, lo dico con sincerità e orgoglio: in pochi non sarebbero andati alla Virtus come me, ma penso lo avrebbe fatto anche Mancinelli. Un amico, una persona vera ma a volte sarebbe da tirare sotto con la macchina (ride ndr). Quella proposta arrivò dopo i due anni a Mosca, sarebbe stato redditizio andare alla Virtus, poi sono andato a Capo d’Orlando, volevo tornare ad essere selvatico e non volevo andare a Bologna.Â
Tre partite consecutive fondamentali in casa per la Dinamo: “Significa non avere una rottura di palle come il viaggio: per me è dura viaggiare con Geri e gli altri che mi scassano, per loro no perché viaggiano con un tipo divertente…(ride ndr). A parte gli scherzi, siamo passati per otto aeroporti ma il clima è assolutamente è molto leggero. Siamo entrati in questo vortice, sappiamo che è così e non lamentarsi non è così scontato. Quando viaggiamo stiamo bene insieme, siamo felici lo stesso”.Â
Su McLean: “Quando è arrivato aveva una condizione fisica quasi ideale, non aveva fatto la preparazione con noi ed era più fresco e questo ci ha permesso di vincere la Superocpppa. Poi ha avuto un pronosticabile calo fisico, ne eravamo consapevoli. Lui si è preoccupato, ha iniziato a vivere l’opportunità di poter andare via e tutto questo non l’ha aiutato. Anche io l’ho vissuta male questa situazione, sono convinto che possa giocare insieme a Bilan. Mi sento un po’ colpevole a non riuscire ad aiutare Jamel: non è affatto scarso e il suo atteggiamento Lo ha condizionato condizionato, ma non ho mai avuto l’idea di cambiarlo. Sia io che Pasquini che lo staff siamo consapevoli di avere un giocatore forte e dobbiamo metterlo in condizione di rendere al meglio. In Lituania ho visto un cambio dal suo punto di vista. Quando ho ricevuto quell’offerta da una squadra di Eurolega, Jamel è venuto da me e mi ha detto che ora avrei capito quello che provava lui. Lui si è sempre allenato con professionalità , anche se vedevi che forse stava aspettando qualche offerta. Ora lo vedo focalizzato sul campo, in Lituania ha fatto bene. Per me né Bilan che McLean sono dei 4 veri, ma possono coesistere perché sanno passare la palla e sono giocatori intelligenti che sanno dove mettersi in campo alla ricerca della migliore spaziatura. Chiaro che giocando con due giocatori così sia più difficile trovarle”.Â














