Gianmarco Pozzecco ha parlato a Dinamo Tv della prossima stagione della squadra biancoblù.
“Io e Stefano, il mio presidente abbiamo un legame estremamente forte, così come è forte il legame con la Dinamo– esordisce il coach-. Regaleremo delle soddisfazioni anche quest’anno, non cambierei mai la mia squadra con nessun altra. Abbiamo scelto con Stefano di non ringraziarlo più pubblicamente, ma il mio senso di gratitudine che ho nei suoi confronti per l’opportunità che mi ha regalato in un periodo particolarmente buio della mia carriera di allenatore, è un gesto che non dimenticherò mai. La fiducia che mi ha dato affidandomi la panchina della Dinamo e accompagnandomi in questo percorso va al di là del mero risultato cestistico che rimarrà anche se Pozzecco diventerà allenatore di un’altra squadra. Il rapporto non verrà scalfito da un giornalista che si è dimenticato di scrivere un “non” : sono situazioni difficili da affrontare, ma abbiamo intrapreso un percorso che ci porterà ad altre soddisfazioni alla faccia di chi ha cercato di metterci i bastoni tra le ruote”.
Sulla squadra che sta nascendo il Poz commenta: “Sono felice di quello che stiamo creando, la società si fida delle mie scelte e le condividono. Non nascondo il mio entusiasmo, questa squadra mi piace tantissimo. Abbiamo preso prima di tutto in considerazione la persona più che il talento del giocatore. Venire a giocare a Sassari non è la stessa cosa che giocare in una qualsiasi altra squadra italiana. Qui la gente ha bisogno di vedere che i giocatori hanno capito dove sono capitati. Secondo me è indispensabile andare in questa direzione. Il tempo che spende a scoutizzare i giocatori Federico è tanto, siamo convinti di avere individuato dei giocatori di un certo tipo e di livello. Non voglio parlare di soldi e budget, non voglio evidenziare quanto altre squadre stiamo spendendo più di noi, anche quest’anno voglio pensare insieme ai giocatori di non essere sfavoriti di fronte nessuno, rispettando comunque gli avversari che abbiamo di fronte. L’anno scorso la Dinamo aveva i primi 5 giocatori su 5 nella classifica del plus-minus, questo mi ha fatto riflettere. Ho dato una spiccata conformazione nella squadra nella passata stagione, danneggiando però un po’ i panchinari: quest’anno ci sarà un quintetto che avrà una sua continuità, ma non sarà così rigido. Ho già detto a Gentile che partirà qualche volta in quintetto, sappiamo che le mie rotazioni sono quelle ma le allargheró e le allungheró. Ho grande fiducia nei mezzi di Treier e sono convinto che ci darà una grossa mano, ma lo stesso dico per Pusica e per tutti i giocatori che abbiamo firmato. Non cambierò comunque la mia filosofia, ma smusseró qualche angolo, per me dare fiducia nei giocatori è indispensabile. Quest’anno correremo molto, abbiamo le caratteristiche giuste nei giocatori per farlo. Abbiamo comunque la possibilità di essere una squadra fisica: siamo vicini alla firma anche dell’ala forte che ci dà la possibilità anche di avere una certa fisicità, ma anche corsa. Se corri la squadra avversaria potrebbe avere difficoltà anche a piazzarsi permettendoci di giocare anche in post basso con più spazi. Con Federico volevamo creare una squadra capace di stare insieme”.
“Sono molto felice di essere rimasto e parlare della Dinamo, sono molto contento della squadra che abbiamo fatto– prosegue l’allenatore della Dinamo-. L’anno scorso parlavo tanto di giocatori italiani e sono convinto, senza sembrare presuntuoso, di aver dato un po’ l’esempio; la Dinamo ha mostrato che i nostri italiani sono forti, mi sento partecipe di questa cosa qua. Il nucleo italiano Spissu, Devecchi e Gentile sono i nostri timonieri: Jack è estremamente importante, sportivi così fai fatica a trovarne ora come ora in giro. È rimasto Miro, una persona eccezionale e abbiamo fatto una squadra europea ma la pallacanestro sarà la stessa: per me è più complicato far giocare agli europei una pallacanestro americana che il contrario. Tillman e Burnell hanno caratteristiche estremamente europee e hanno capito come usare le loro caratteristiche in questi campionati . Kruslin è un giocatore di grandissimo livello, sa giocare di squadra, sa difendere dall’1 al 3 ed è un buon tiratore: sono cose che puoi trovare in tanti giocatori, ma con lui ha un bellissimo rapporto, con lui io e andrei in guerra. L’anno scorso ho fatto un errore con Jerrells pensando di prendere un giocatore che potesse partire dietro Marco: quest’anno non considero Pusica un panchinaro, lo vedo molto più complementare con Marco. Penso che ci sarà un grande vantaggio con loro due a giocare insieme. La sua firma è stata un po’ un’Odissea, ma era un giocatore che considero fondamentale per la mia squadra. Treier? Dovremmo avere un po’ di pazienza per aspettarlo ma sono convinto di ritagliarli il giusto spazio, è un giocatore estremamente intelligente che può giocare da 3. Tillman sta attraversando un momento particolare, ha perso entrambi i suoi genitori a pochi mesi di distanza. Quando abbiamo firmato con lui ero a cena con Sardara ed ero estremamente ansioso quella sera perché penso che come lui ce ne siano veramente pochi: assomiglia molto a Rashawn per forza fisica e capacità di giocare, ma anche ad Evans per quelle cose che a volte non vanno nelle statistiche. Giocando da 4 può mettere in difficoltà molti avversari in Italia che sono più perimetrali”.
Ospite della serata anche il nuovo arrivato Filip Kruslin che ha detto le sue prime parole in biancoblù: “Ho accettato perché innanzitutto perché per me il mio Poz è stato fondamentale per inserirmi nel sistema del Cedevita, sono molto contento di giocare per lui. Ho apprezzato molto il suo lavoro con me, mi ha aiutato molto. Penso che la Dinamo che sta nascendo sia molto forte, ha dei grandi tifosi, c’è passione e tradizione per il basket. Sono felice di giocare per Sassari. Bilan? Miro è il mio compagno di squadra quando sono in Nazionale siamo molto amici e sarà bello giocare con lui”.