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Ivan Cirinà | Foto Facebook Nuorese Calcio 1930

Pittorra (pres. Nuorese): “La squadra è della città: via all’azionariato popolare”

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Il presidente della Nuorese Calcio, Gianni Pittorra, ha parlato ai nostri microfoni per raccontarci i motivi del nuovo progetto che vedono la società verdazzurra intenzionata ad ampliare la propria base sociale attraverso l’azionariato popolare. Un’occasione buona anche per scambiare due chiacchiere sulle sensazioni del club barbaricino sull’inizio di stagione.

Presidente Pittorra, in che cosa consiste il nuovo progetto sull’azionariato popolare? Quali sono i motivi che vi spingono alla ricerca di soci? 

“La Nuorese non è di Gianni Pittorra ma è di tutta la città di Nuoro, quindi è giusto che tutti partecipino al benessere della squadra. Siamo un club molto seguìto, già dall’anno scorso abbiamo avuto tanto sèguito e in questo stiamo avendo altrettanta attenzione. Credo che l’azionariato popolare sia una delle pratiche più sostenibili in assoluto. Il Taloro Gavoi è un emblema di questo aspetto, è una squadra che da venticinque anni milita in Eccellenza e credo sia un modello da imitare”.

Nell’intervista rilasciata a “La Nuova Sardegna” ha parlato dell’esigenza di aggiungere altri due profili al direttivo. Avete già individuato dei profili in grado di aiutarvi in questa riorganizzazione societaria? 

“Sì, abbiamo già individuato 3 o 4 persone che sono molto vicine a noi. Nel prossimo consiglio daremo l’ufficialità. Sono tutte di Nuoro, esperte del mondo del calcio oltre che appassionate della Nuorese, sicuramente porteranno nuovo entusiasmo e voglia di fare, perché qui c’è bisogno. In questo momento credo che il discorso legato alle infrastrutture sia uno dei principali problemi sia a Nuoro che in tutti i grandi centri, dove le squadre in cerca di impianti sono tante. Il Comune di Nuoro ci ha affidato il campo di Città Giardino, noi lo abbiamo ripristinato per poter dare sfogo ai nostri giovani. Il settore giovanile è per noi il principale bacino di utenza e non siamo disposti a rinunciarvi. C’è stato il rischio di perdere oltre centocinquanta giovani e fortunatamente siamo riusciti a evitarlo. È fondamentale avere le strutture adeguate per fare sport”.

A proposito di strutture, di quali altre migliorie necessita lo stadio “Frogheri”?

“Lo stadio attualmente può essere utilizzato. Il Comune lo scorso anno ha ripristinato il manto erboso mentre noi abbiamo curato la manutenzione facendo dei lavori extra, ma questo chiaramente rientra nella gestione di un impianto. L’idea è quella di ampliare lo stadio in termini di posti, arricchirlo di ristoranti, bar e di tutti quei servizi che permettano di definirlo moderno. Abbiamo già un progetto preliminare interessante che abbiamo avuto modo di portare all’attenzione dell’amministrazione, adesso attendiamo le risposte della nuova giunta comunale”.

L’obiettivo da lei espresso è chiaro: la Nuorese punta alla Serie D. Poi la scalata al professionismo potrà diventare possibile già nei prossimi anni o servirà un assestamento?

“Il campionato di Eccellenza quest’anno credo sia il più forte degli ultimi vent’anni. La scomparsa dell’obbligo di impiegare i fuoriquota ha innalzato il livello soprattutto delle squadre con un potenziale economico importante: anziché acquisire 6 o 7 giovani, ora tante società investono su elementi esperti. Noi però abbiamo chiara la nostra direzione e non la cambieremo. È vero, abbiamo dei giocatori adulti ma in gruppo ci sono anche dei 2005/2006 che meritano molta attenzione. Siamo intenzionati a lavorare su di loro, poi lungo la strada capiremo il da farsi. Io sono soddisfatto della squadra nonostante un inizio un po’ indeciso. Ho visto una bella reazione a Villasimius dove abbiamo incontrato una squadra molto ben organizzata che l’anno scorso è arrivata terza e quest’anno si è rinforzata. Nel complesso comunque sono fiducioso, poi sarà il campo a parlare e le chiacchiere stanno a zero. Promozione diretta? Il livello dell’organico è buono, ci sono tante squadre attrezzate ma alla fine il campionato lo vincerà soltanto una. Anche noi l’anno scorso in Promozione siamo partiti in sordina, senza i favori del pronostico e con squadre sulla carta più avanti. Poi alla fine con un po’ di fortuna e organizzazione abbiamo avuto la meglio. Ripetersi è sempre difficile ma il nostro obiettivo quest’anno dev’essere quello di fare un ottimo campionato programmando la stagione prossima con convinzione”.

Giuseppe Meloni

 
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