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Pisacane: “Ranieri mi ha scritto prima dell’esordio, trasmetto grinta e carattere al mio Cagliari”

Fabio Pisacane durante Cagliari-Virtus Entella di Coppa Italia | Foto Valerio Spano
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Il tecnico del Cagliari Fabio Pisacane ha parlato ai microfoni di Radiolina all’interno della trasmissione “Il Cagliari in Diretta”: vi riportiamo alcune dichiarazioni dell’allenatore rossoblù.

Sulla Primavera
“Abbiamo visto la partita della Supercoppa, tutti insieme ed è anche questo il bello dell’ambiente Cagliari. Meritavano qualcosa di diverso. La finale di Coppa Italia sembra così lontana”.

Sull’incarico
“Ho capito nei primi dieci giorni di giugno che avrei potuto diventare il tecnico del Cagliari. Quando ero negli Stati Uniti ho avvertito qualcosa, poi è diventato ufficiale. Non pensavo di venire qua in Sardegna e fermarmi qua. L’idea era di vincere un campionato qua in Serie B e poi andare in un’altra squadra, ma oggi mi ritrovo qua in questo stadio da allenatore. Vivo questo compito da grande responsabilità, tutto quello che farò lo farò con tutto me stesso. Il mestiere che ho scelto di fare non trovi serenità, questo non lo dico io ma quelli che hanno fatto questo lavoro prima di me”.

L’esordio e lo staff
“Prima dell’esordio ho ricevuto un bellissimo messaggio da una grande guida, da Claudio Ranieri. Poi ne sono arrivati altri di tante persone che tengono a me. Senza staff un allenatore non va da nessuna parte, nella vita non si va da nessuna parte se non sei attorniato da persone che credono in te. Murelli? Giacomo l’ho avuto da vice-allenatore da 2010 con mister Pioli, anche questo sembra un segno del destino. Giacomo è un grande uomo oltre che un grande allenatore. Abbiamo portato a Cagliari un profilo importante e sono felice mi abbia scelto”.

Principi
“Se mi posso riconoscere una caratteristica è quella della grinta e del carattere, del non mollare mai. Questo è quello che voglio passare ai ragazzi, non condanno l’errore tecnico ma l’atteggiamento sì. Conosco dove mi trovo e quello che piace alla gente, ti devi identificare nel pensiero della piazza. Da quando sono arrivato ho sentito il 4-3-1-2 o 4-3-2-1, sono moduli che mi piacciono e ho studiato. Ho cercato di infondere questo messaggio nello staff e nella società, cercando di avere un comportamento strategico soprattutto in casa che conosciamo”.

Su Napoli-Cagliari
“Abbiamo cercato di correggere alcune cose negative viste con la Fiorentina. Cercheremo di mettere un assetto che ci permetterà di fare la nostra gara, senza fare barricate e usare le nostre armi sia all’inizio che in corso. In Serie A non ci sono partite facili, siamo ancora un cantiere aperto, ma con unione di intenti possiamo fare la differenza. Ci siamo preparati bene”.

Su un possibile futuro lontano da Cagliari
“Sono figlio del mondo. Avevo 13 anni quando sono andato a Genova, sono 26 anni che sono fuori Napoli. Non sappiamo dove ci porterà la vita e il destino, il mestiere che ho scelto di fare ti porterà a spostarti. Cagliari però rimarrà la nostra base, i bambini stanno crescendo qua, abbiamo le nostre amicizie, non siamo mai stati soli. Voglio restituire l’affetto alla gente, se posso farlo attraverso il Cagliari ben venga”.

La Redazione

 

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