Fabrice “Fafa” Picault ha voluto fare chiarezza sulle sue parole pronunciate ieri in una diretta social.
Intervistato dai profili ufficiali del Dallas FC, club per il quale gioca negli USA, l’ex giocatore della Primavera del Cagliari aveva lanciato un’accusa pesante su alcuni comportamenti razzisti nei suoi confronti dell’allora tecnico della Primavera. “Mi dava della scimmia e mi diceva di tornare nella giungla”- alcune delle frasi incriminate che sarebbero state indirizzate a Picault.
Nel pomeriggio (nella mattinata in Texas), il giocatore con una Instagram Story ha voluto commentare quanto detto, divampato sulla stampa internazionale viste anche le recenti vicende che stanno accadendo negli Stati Uniti. “Voglio chiarire quello che ho detto ieri sul mio allenatore e alcuni miei compagni, non riflette tutto il tempo che ho passato in Sardegna, torno lì ogni anno, ho i miei migliori amici e ci passo un mese e mezzo della stagione – le parole di Picault-. Sono cose che mi sono realmente successe, che andrebbero discusse, manon per compatimento, non ho bisogno della pietà di nessuno, sono cose capitate anni fa e ho fatto ciò che dovevo fare con la mia carriera, ma sono comunque reali e importanti. Non è questo il momento di colpire un intero club, dobbiamo solo guardarci allo specchio individualmente e capire cosa possiamo fare meglio”.
In seguito alla prima dichiarazione subito erano arrivate le smentite dell’allora tecnico della Primavera Giorgio Melis ai nostri microfoni: “Fafa sono stato io a sceglierlo dall’Academy di Miami (il Cagliari Strike Force, ndr). Un giocatore con grandissimo potenziale e mi fa male sentite ora queste sue parole. Smentisco assolutamente ci siano mai state frasi razziste nei suoi confronti da parte mia e anche da parte dei ragazzi della squadra. Ancor prima che come allenatore come uomo non avrei permesso una cosa del genere. Forse ha travisato alcuni comportamenti magari scherzosi dei compagni che in una squadra, a prescindere dal colore della pelle, ci sono sempre. Ma noi saremmo stati i primi a mandare via tutti per delle frasi come scimmia o altri toni legati al razzismo”. Anche Alessio Secco, agente del giocatore, ha commentato la vicenda: “Se ha detto queste cose lo ha fatto con cognizione di causa– le sue dichiarazioni a gianlucadimarzio.com- non lo ha fatto parlato della Sardegna o Cagliari, posti a cui è legatissimo. Quella terra è dentro di lui e ha un grande rapporto con Cossu. Sul tema razzismo ha una sensibilità molto forte e ha raccontato la sua esperienza”. Ci saranno altri capitoli della vicenda?
Matteo Porcu