Trovato l’accordo per il prezzo del latte a 74 centesimi al litro.
Il tavolo in prefettura a Sassari ha partorito l’accordo tra pastori e trasformatori. Un litro di latte verrà pagato 72 centesimi, “con l’impegno di un conguaglio a novembre in base al prezzo di mercato del pecorino romano. È la dimostrazione che quando ci si siede a un tavolo con spirito costruttivo si raggiungono importanti traguardi”. Queste le parole del ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio, rappresentato a Sassari dal suo capo di gabinetto.
“Posso assicurare – ancora Centinaio – che quello di oggi è solo l’inizio. Andiamo avanti e ci mettiamo a disposizione, lavorando in modo serio sull’organizzazione dell’intera filiera e il rilancio del settore come ho sempre promesso. Quella di oggi è un’ottima notizia, dopo l’approvazione del decreto legge in Consiglio dei ministri per la crisi del settore lattiero caseario e ovi-caprino”.
In mattinata, il vertice in Prefettura – al quale avevano partecipato i rappresentanti dei pastori, le aziende di trasformazione con i rappresentanti del governo, della Regione Sardegna e delle associazioni di categoria – era stato anticipato da un po’ di tensione prontamente sedata. Gli stessi pastori si erano detti pronti a combattere per non scendere sotto quota 80 centesimi al litro. Dopo il tavolo è stato stilato un documento che riporta i termini dell’accordo: “I trasformatori si impegnano – si legge -, per il latte conferito dai pastori nel mese di febbraio (in cui molte aziende hanno già fatturato), a corrispondere un prezzo di 0,72 euro al litro. Per il mese di marzo, a fine della campagna, – continua la nota – verrà corrisposto un acconto pari a 0,74 euro il litro. Infine nel mese di novembre 2019 sarà calcolato il conguaglio sulla base dei prezzi medi ponderati del Pecorino romano della Borsa di Milano, considerando il periodo novembre 2018-ottobre 2019″. Il prezzo del latte salirà dunque all’aumento del prezzo del Pecorino romano. L’iniziale obiettivo di 1 euro al litro, rivendicato dai pastori, sarà raggiunto con il Pecorino romano al costo di 8 euro e 50.
“Per noi è un primo passo – dice il presidente di Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu -. Abbiamo firmato per ultimi per senso di responsabilità nei confronti di tutto ciò che è successo con la speranza che possa attivarsi un processo di stabilizzazione con nuove regole delle procedure relative alla formazione del prezzo ed a una gestione corretta del Consorzio del Pecorino romano. L’accordo – conclude il presidente di Coldiretti Sardegna – è una via di mezzo tra quando chiedevamo noi da novembre 2018, 77 centesimi, e le proposte dei trasformatori, 72 centesimi”.