La decisione di salutare Jones, la scelta differente fatta da Dowe e l’ormai certo addio di Robinson. La Dinamo Sassari dovrà ricostruire parte del proprio pacchetto esterni per una prossima stagione in cui la società isolana non vuole abdicare al ruolo di protagonista. E a chiarire come la società si muoverà è stato, sulle pagine de La Nuova Sardegna, il General manager del club biancoblù Federico Pasquini.
Le parole
“Siamo partiti dalle conferme – ha affermato Pasquini – dato che eravamo molto contenti del lavoro fatto dal gruppo. È chiaro che la Dinamo 2023-24 sarà una squadra nuova. Senza Dowe, Jones e Robinson è chiaro che c’è da ricostruire il perimetro. Vogliamo lavorare con calma, abbiamo delle idee precise, ci muoveremo nel gioco di incastri a seconda di ciò che riusciremo a portar via“. Con il primo obiettivo che è quello di trovare il playmaker adatto alle proprie idee, capace di essere soprattutto fonte di gioco. Il nome scelto non sarà quello di Tyger Campbell, che negli scorsi giorni era stato dato vicino ai sassaresi malgrado si sarebbe trattato di un rookie, smentito direttamente dallo stesso Pasquini. Ma la scelta resta delicata, sia perché il ruolo è cruciale nello scacchiere di Bucchi, sia perché sarà funzionale a un nuovo assetto in cui Kruslin giocherà più da tre che da due, lasciando spazio inoltre a ulteriori soluzioni nello spot di due. “Il playmaker è il fulcro del gioco di Bucchi. Cerchiamo un giocatore che si possa completare al meglio con il nuovo arrivato Cappelletti e creare un reparto che abbia fame, ambizione e sia in grado di dare ritmo alla squadra. Un po’ il segreto della stagione appena terminata – ha proseguito il Gm sulle pagine del giornale sassarese – Il discorso del dinamismo sotto canestro è stata chiave di volta della stagione ed è quello che stiamo cercando nuovamente. L’idea è mettere insieme se possibile due trattatori di palla, un play e una guardia per sfruttare le caratteristiche dei nostri tiratori Bendzius e Kruslin. Il croato giocherà più da tre che da due, affiancato da due giocatori con quelle caratteristiche, un po’ come quando abbiamo fatto giocare insieme Dowe e Robinson, o uno di loro con Gentile. Questo potrebbe essere il cambiamento sostanziale, per il resto sarà ancora una squadra dinamica capace di fare la sua difesa e ripartire in contropiede“. Un’analisi che lascia uno spiraglio aperto per la conferma di Stephens, anche se per scegliere il giocatore che affiancherà Diop nel pitturato Pasquini prende tempo: “Vediamo come evolve la situazione. Siamo molto contenti di lui, è arrivato è arrivato che eravamo nei bassifondi della classifica e grazie anche alla sua positività e all’entusiasmo che ha portato siamo arrivati alle semifinali scudetto. Lavora duro, ha permesso a Diop di avere quel tipo di crescita. Non è da cestinare come opzione, ma ora siamo più concentrati su play e guardia che sui lunghi“.
La Redazione














