Il General Manager della Dinamo Sassari Federico Pasquini ha parlato alla Dinamo TV del futuro della squadra biancoblù.
Nell’epoca del coronavirus la costruzione di una squadra è ancora un’impresa più ardua: “Si, tutto è abbastanza complicato, è tutto molto fermo i questo momento: siamo nella fase in cui non sappiamo come e quando si rinizierà e di conseguenza e oggi siamo impegnati nelle valutazioni di scouting sapendo bene che oggi è troppo presto. Squadre, giocatori e procuratori non sanno ancora cosa questo virus ha portato a livello sanitario ed economico e i prezzi sono ancora pre-coronavirus. Si dovrà fare in modo che i giocatori capiscano quelle che devono essere le richieste attuali. Oggi la differenza importante è quella che grava su coloro che non hanno un contratto pluriennale: chi ha un accordo di più anni capisce e può accettare quello che dice la società. I procuratori hanno tutti un’idea molto buona del mondo Dinamo, sono convinti che sia una società molto seria. Per noi è una cosa molto buona in quest’epoca”.
Sulla Dinamo che verrà commenta: “Ad oggi è prematuro decidere la costruzione della squadra: col Poz ci stiamo muovendo su uno scheletro base di un’idea che vogliamo mettere in campo e di conseguenza cerchi di lavorare sulle caratteristiche dei giocatori e sulle caselle che vai a riempire. Però è chiaro che ci sono alcuni giocatori come Diop in grande ascesa su cui dovremo fare delle valutazioni migliori per lui e per noi per poter diventare un giocatore importante; parliamo di un giocatore importante che ha fatto una buona annata a Torino in A2, ma dobbiamo valutare anche dei giocatori più garantiti che eventualmente potranno fare dal mondo Dinamo nel prossimo anno”.
Il coronavirus ha complicato ovviamente diversi aspetti: “Porte aperte e porte chiuse possono fare la differenza per le società in un mondo come il basket i diritti TV hanno minore peso: noi vedremo cosa succederà e rispetteremo tutte le regole. Ovviamente dovremo tenere conto di questo per il nostro valore economico. Gli sport di contatto sono ovviamente a rischio: è evidente che gli allenamenti individuali però possono avere un senso nella pallacanestro, ma in questo momento non c’è fretta essendo il campionato chiuso. Avere un budget garantito di consente di andare a lavorare sui rinnovi contrattuali: ora non sappiamo quando si ripartirà e la stagione magari sarà ancora più corto. Da questo punto di vista del riuscire a confermare i giocatori stiamo molto bene anche noi: avere tre anni Dyshawn Pierre non è da tutti, lavorare con delle conferme è più facile. Noi della Dinamo dovremo valutare anche il fronte dei viaggi in Italia e in Europa: per tutto noi è un grande punto di domanda, cambierà tutto e non solo lo sport. La competizione europea continua ad essere fondamentale per noi, ci ha permesso una certa crescita”.
Come già ribadito a La Nuova Sardegna qualche settimana fa, il GM e la società proveranno a prolungare il rapporto con Dwayne Evans: “Vorremmo provare a trattenerlo nuovamente, ma è una fase di attesa per tutti: è normale che noi vorremmo andare avanti con lui, ho parlato tantissimo col suo procuratore ma è presto ancora per fare questi ragionamenti. C’è da aspettare, bisogna vedere cosa sarà il mercato. Dall’altra parte però non possiamo pensare però di andare a distruggere il nostro budget per uno-due giocatori: dobbiamo capire quali saranno i reali danni che provocherà questo virus e valuteremo in modo da avere delle idee precise”.
Capitolo italiani, con il dibattito tra chi vorrebbe maggiore spazio per gli stranieri e chi vorrebbe valorizzare al massimo i prodotti della nostra pallacanestro: “I giocatori italiani hanno ancora la possibilità di giocare, ma anche qui per il prossimo anno saranno da considerare questioni economiche. Il progetto Cremona (una sorta di Club Italia come accade nel volley ndr) è molto interessante, ma penso che le regole attuali vanno abbastanza bene perché c’è un equilibrio e consente ai giocatori italiani di giocarsela: guardiamo Moraschini a Milano per esempio che sta dimostrando di valere in una squadra di livello con tanti stranieri”.