L’allenatore del Parma, Fabio Pecchia, ha parlato stamani in conferenza stampa alla vigilia della sfida di domani, sabato 3 novembre 2022, alla Domus contro il Cagliari. Queste le sue dichiarazioni riprese dai colleghi di parmalive.com.
Tante reti da calcio piazzato per il Cagliari, la spaventa questo dei sardi?
“Chi gioca gioca. Se c’è Lapadula possono anche giocare palla a terra. In campo hanno giocatori di una certa qualità. Sulle palle alte la squadra deve continuare a lavorare e mettere maggiore attenzione, il gol di sabato è una disattenzione si, ma non vedo questa grande difficoltà. Abbiamo struttura, sappiamo duellare e anche sulle palle a favore abbiamo sempre creato tanto e fatto gol. La partita noi la dobbiamo giocare palla a terra e con ancora più qualità e velocità”.
Quanti minuti ha nelle gambe Mihaila?
“Ha delle caratteristiche diverse da tutti gli altri. Può giocare nel corto e andare senza palla. E’ un giocatore che determina e che può trovare la via del gol. E’ una questione di miglioramento, lo vedo sempre più vivo. I suoi due mesi di inattività lo hanno condizionato, ma sono contento perché ogni settimana lo vedo mettere qualcosa in più. E’ un giocatore ritrovato. Ma non ho la palla di vetro e non so quanti minuti precisi possa avere”.
Situazione infortunati e recuperi?
“Mihaila, ma anche Man e Bernabè, sono rientrati da un lungo stop. Chi viene da queste situazioni nella prima settimana rientra con voglia ed entusiasmo e riesce a dare un certo contributo poi bisogna vedere come gestire il carico della partita perché la condizione non può essere ottimale. Noi dobbiamo pensare alla partita di domani e fare tesoro delle esperienze passate perché negli occhi della squadra deve rimanere l’approccio di sabato scorso. Poi dobbiamo saper gestire con più consapevolezza i momenti della partita”.
Corvi o Chichizola?
“Ormai Chichi è pronto. Già la settimana scorsa c’eravamo e ha potuto lavorare un’altra settimana in sicurezza. Credo che sarà della gara”.
Squadre che si chiudono e Parma che non scardina la difesa. Che partita ti aspetti a Cagliari?
“Credo che affronteremo una squadra con la nostra stessa voglia di fare la partita. Vogliono giocare e avere la palla. Sarà una gara completamente diversa da quella vissuta con SudTirol o Modena. Saranno importanti le due fasi, contro avremo una squadra con qualità, molto simile a quello che vogliamo fare noi. Vincerà chi riuscirà a tenere il possesso del pallone”.
Campionato che aspetta tutti. C’è rammarico per il Modena?
“Siamo ancora nella fase iniziale nonostante siano state giocate gare. Io devo guardare all’evoluzione della mia squadra, quanto più riusciremo a migliorare i vari aspetti più riusciremo ad affrontare la seconda parte di campionato. Siamo stati in grado di fare partite sporche, di quantità, oppure tenere il pallone e giocare con qualità. Però ora dobbiamo fare questa cosa per più tempo e per più partite. E’ un campionato in cui ci sarà un’altalena da qui alla fine, chi avrà maggiore equilibrio sarà in grado di viverlo con più serenità”.
Quanto sarà importante arrivare a fine girone di andata ad un certo livello di classifica?
“Per me non è la fine del girone di andata come primo riferimento. E’ logico che più si va avanti e uno più è indietro, ha meno possibilità di recuperare. Noi dobbiamo pensare alla nostra squadra e a volersi migliorare. Il nostro obiettivo adesso è Cagliari”.
Su cosa ha lavorato dopo sabato? C’è stata tensione vista l’importanza della gara?
“L’aspetto psicologico va di pari passo con tecnica e tattica. E’ una sconfitta che brucia perché c’era attesa ed era un derby. Si voleva dare continuità e farlo davanti al nostro pubblico. E’ un’occasione che c’è scappata. Dobbiamo farne tesoro e raggiungere un livello tale in cui un evento negativo lo si vive con la giusta maturità”.
Questa duttilità che chiede e questo scambio di posizioni, può dare incertezze in campo?
“E’ arricchire il bagaglio di un giocatore. Cambiare ogni cinque minuti non agevola nessuno e non è un vantaggio né per il giocatore né per la squadra. I cambi che vengono fatti, su alcune variazioni, ci lavoriamo in settimana perché ci hanno dato tanto. Ma sempre all’interno di una struttura ben chiara, non credo ci sia un’esagerazione in queste situazioni. Sia Bernabé che Vazquez hanno fatto bene in entrambe le posizioni”.
Pioli ha detto di aver seguito la Cremonese dello scorso anno, perché aveva un gioco simile al suo Milan:
“Allora è lui ad aver copiato la Cremonese? (ride ndr) Mi fa piacere, ci siamo sentiti e mi piace vedere il Milan”.
Domani una partita contro una squadra che non sta sempre chiusa, meglio per il Parma:
“Io mi auguro sia una bella partita, noi riusciremo a fare vedere le nostre qualità e abbiamo la stessa voglia di voler giocare, anche se con una disposizione diversa in campo. Sarà una partita in cui probabilmente avremo più spazi”.
Centrocampo a tre del Cagliari contro quello a due del Parma:
“Noi abitualmente giochiamo con due centrocampisti, ma che poi diventa una linea di quattro. Loro hanno il vertice basso, noi un vertice alto. Il lavoro degli esterni dovrà dare sostanza a tutto il centrocampo, al di là della disposizione in campo”.
La Redazione