Il Parma di D’Aversa si arrende al Cagliari di Semplici per 4-3. I ducali, dopo una partita giocata egregiamente, subiscono la rimonta dei rossoblù e vedono la salvezza allontanarsi.
Cagliari-Parma oggi era un match che valeva tanto quanto una finale di Champions League. Una partita fondamentale in chiave salvezza per entrambe le compagini. I ragazzi di mister D’Aversa sembravano avere il pallino del gioco, ma qualcosa è cambiato. Forse un calo di concentrazione ha favorito i rossoblù che son riusciti a guadagnare tre punti pesantissimi. Al termine dell’incontro della Sardegna Arena, il tecnico dei ducali si è espresso così ai microfoni di Dazn: “Credo che questa sconfitta rimanga indimenticabile per come è arrivata perché la partita, sotto l’aspetto del risultato e del gioco, l’abbiamo tenuta sempre sotto controllo. È inspiegabile come alla fine concediamo due gol. Molto probabilmente commettiamo ancora errori di inesperienza perché su alcune circostanze avevamo un giocatore dentro l’area libero di far gol e non l’abbiamo fatto. Poi abbiamo concesso un’altra situazione dove abbiamo perso la partita. Se si va analizzare il match, la squadra ha fatto bene per gran parte della partita, poi inspiegabilmente subiamo questi blackout e compromettiamo tutto. La mia è una squadra che si gioca la vita e non può permettersi di non concretizzare. Sapendo le caratteristiche della squadra avversaria, abbiamo lasciato troppa libertà e concesso 4 cross nonostante avessimo 5 difensori. Il Cagliari è stato migliore di noi nel portare a casa un risultato pieno. Nel momento in cui sei obbligato a fare dei cambi per problemi fisici, un po’ la squadra ne risente però non si vuole colpevolizzare quelli che sono subentrati. La partita dice però che con i cambi invece di migliorare è peggiorata, mentre loro hanno avuto più fame di portare a casa un risultato. La comunicazione tra i ragazzi? Credo che questa squadra sotto questo aspetto possa migliorare. Il problema della comunicazione poi c’è anche perché in squadra ci sono molti ragazzi stranieri“.
Elena Accardi