Finale al cardiopalma per la Parigi-Nizza: nella tappa accorciata per questioni di sicurezza a 92 km senza l’arrivo sulla Promenade des Anglais è arrivato il colpo di scena. Il dominatore fin lì della corsa Primoz Roglic è rimasto coinvolto in due cadute che l’hanno fatto staccare dal gruppo che si è giocato il successo di giornata, andato al danese Cort Nielsen (Education First). A festeggiare è anche il tedesco Schachmann che ha conquistato per il secondo anno consecutivo la corsa a tappe transalpina. Giornata no per Fabio Aru che non ha retto il ritmo altissimo nel finale arrivando in un terzo gruppo staccato di 2’24” dal vincitore dopo il lavoro eseguito per il compagno Henao.
Fuga di sei corridori Dylan Van Baarle (Ineos-Grenadiers), Dylan Teuns (Bahrain), Sergio Henao (Qhubeka-Assos), Quentin Pacher (B&B Hotels), Dorion Godon (Ag2R-Citroen) e Louis Meintjes (Wanty- Intermarché) a cui il gruppo non ha lasciato spazio: il ritmo rimane alto, con il capoclassifica Roglic vittima anche di una caduta. La seconda azione è nata ai -60 km con Tim De Clercq (Deceuninck-Quick Step), Jonas Rutsch (EF-Nippo), Edward Theuns (Trek-Segafredo) e Sven Bystrom (UAE) poi raggiunti da Bol (DSM), Oldani (Lotto), De Plus (INEOS) e Barguil (Arkea). Ai – 20 km dalla conclusione il secondo colpo di scena con la seconda caduta di Roglic che viene staccato dal gruppo lasciando il via libera agli avversari. Il gruppo (che si è ridotto a una trentina di corridori) ha ripreso i fuggitivi a una decina di chilometri dal traguardo, poi nell’ultima parte vari scatti con i tentativi neutralizzati di Izaguirre, Henao e quello del terzetto Neilands, Martin e Mader. La vittoria si è decisa in volata con Cort Nielsen che ha superato di pochissimo i francesi Laporte e Latour. Il villacidrese non è riuscito a tenere il ritmo dei migliori ed è arrivato 47° nel gruppetto staccato di 2’24”. La classifica generale è andata a Schachmann sui due Astana Vlasov con il Cavaliere dei Quattro Mori che ha concluso in 26ª posizione a 6’33” dal tedesco della Bora.
Matteo Porcu