C’è tanta delusione ed emozione nelle parole di Sergio Massidda dopo la gara olimpica di Parigi 2024, che l’ha visto concludere senza una misura: a vincere la categoria 61 kg è stato il grande favorito cinese Li Fabin con 310 kg, sul thailandese Silachai e lo statunitense Morris.
Un podio che era alla portata dell’atleta di Ghilarza che ha commentato così la sua prova ai microfoni di Eurosport: “Abbiamo fatto la preparazione un po’ non al massimo, ho la voce ancora un po’ rotta dall’emozione, perché sono 8 anni che lavoravo a questo obiettivo. Mi fa male, perché l’avevo promesso a mio nonno che se ne è andato purtroppo (visibilmente commosso ndr). So che ogni gara ha storia a sé, ma non è il fatto di essere andato male oggi a deludermi. L’Olimpiade è una gara come le altre, ho fatto un Mondiale molto discreto, ma le Olimpiadi sono l’emblema dello sport, quindi è questo fa male, lo avevo promesso a mio nonno”. Ai canali FIPE ha aggiunto: ““Io sono la dimostrazione che in questo sport c’è tanta tecnica e una grande parte mentale. Nel sollevamento pesi ci vuole tanta testa, e freddezza, quella che io oggi non sono riuscito ad avere. Questo risultato mi spingerà a lavorare ancora di più in palestra, per arrivare pronto ai Mondiali di dicembre. Vengo da un argento mondiale, quindi dovrò fare il massimo. Dopo la notte arriva il giorno e dopo Parigi arriva Los Angeles. Negli anni ho imparato a usare la pressione della gara, a trasformarla in adrenalina, ma oggi non ce l’ho fatta. Sarà perché c’era tutta la mia famiglia, amici e tante persone che credevano in me, non ho retto. Gli ultimi tre mesi sono stati tosti, tanti pensieri e negli allenamenti non sono sempre riuscito a dare il massimo. Vado via da Parigi con l’amaro in bocca, ma utilizzerò al meglio l’esperienza che ho maturato sulla pedana olimpica”.
La Redazione