Giallo sui Campioni d’Italia uscenti della massima divisione della pallamano maschile: il Conversano avrebbe schierato due giocatori non comunitari, considerati dalla squadra pugliese italo-argentini nelle ultime gare.
I fatti – Martin Arakaki e Juan Pauloni, non avrebbero i requisiti i requisiti per essere convocati nelle squadre nazionali e la squadra pugliese avrebbe infranto il numero di 3 atleti comunitari permesso dal regolamento (oltre allo svizzero Wrobel, il francese Souid e lo svedese Nelson). Il Giudice Sportivo della FIGH ha quindi imposto la sconfitta a tavolino alla squadra pugliese, infliggendo un 5-0 nella partita contro la Raimond Sassari del 28 gennaio con la squadra rossoblù che si è ritrovata due punti in più in classifica e in fase di rilancio per i playoff: rimangono quindi sub iudice anche le altre gare giocate dai campioni d’Italia uscenti, che potrebbero retrocedere ancora in classifica. L’irregolarità del Conversano però potrebbe regalare un’altra gioia a tavolino per la squadra allenata da Equisoain: gli stessi argentini Arakaki e Pauloni, erano andati a referto anche nella Supercoppa Italiana vinta da Conversano il 21 dicembre proprio contro la Raimond Sassari che a questo punto potrebbe ricevere il trofeo. Da valutare di conseguenza anche la Coppa Italia, giocata una settimana fa e che ha visto Conversano perdere in finale contro Brixen: ai quarti i pugliesi avevano sconfitto la Raimond Sassari, togliendo quindi la possibilità ai rossoblù di giocarsi le proprie chance per difendere il titolo vinto nel 2021/2022.
La difesa – Tramite una nota ufficiale il Conversano ha spiegato la situazione alla luce dei comunicati del Giudice Sportivo: “La società , preso atto delle sanzioni inflitte dal Giudice Sportivo, comunica che sta effettuando tutti i dovuti approfondimenti del caso, nella ferma convinzione della legittimità del suo operato. Si evidenzia, infatti, che i giocatori non comunitari Martin Arakaki e Juan Pauloni sono cittadini italiani minuti di regolare carta d’identità , pertanto, solo per un mero errore formale nel tesseramento non risultavano convocabili nella nazionale italiana, ma di fatto lo sono, come si avrà modo di dimostrare nelle sedi opportune”.
La RedazioneÂ














