Nuova puntata di Open VAR, il format di DAZNÂ che analizza attraverso gli audio tra assistente video e direttore di gara gli episodi della giornata precedente della Serie A. Nel ripercorrere quanto accaduto durante la diciottesima giornata spazio anche a Cagliari-Empoli e, nello specifico, all’annullamento dopo On Field Review della rete di Viola per un fallo di Pavoletti su Caprile.
Pre-analisi
Le immagini partono con la presa diretta dell’azione e la voce del VAR Daniele Paterna che, dopo che il pallone calciato dal numero 10 rossoblù termina in rete, dice “possibile fallo sul portiere” come indicazione su quale parte della giocata focalizzarsi. Si inserisce l’AVAR Matteo Gariglio che segnala al collega la presenza di una “bandierina blu“. Nel gergo del SAOT, il fuorigioco semiautomatico, le bandierine sono segnalazioni su posizioni o meno irregolari. Nel caso della blu si tratta di un fuorigioco geografico sul quale valutare l’impatto del giocatore indicato sull’azione d’attacco. Una segnalazione che però porta dubbi e che viene spiegata successivamente da Andrea Gervasoni, vice commissario CAN presente in studio per analizzare da parte arbitrale gli episodi mostrati. Prima di tornare sulla possibile posizione irregolare interviene nuovamente il VAR Paterna che, rivolgendosi all’AVAR Gariglio dice: “Fallo anche sul portiere, che live…Matte, come l’hai battezzato, per me è fallo“. Per poi tornare sulla segnalazione della bandierina blu (“Bandiera blu di chi?”) trovando la risposta dell’AVAR (“Non lo so, è da verificare perché sono molto vicini”). In sottofondo si può apprezzare la gestione di Maresca di fronte alle proteste dell’Empoli, il fischietto campano risponde con un tranquillo “se c’è qualcosa andiamo a vedere“. Prima di richiamare il direttore di gara alla OFR, VAR e AVAR si concentrano sulla possibile posizione irregolare di Pavoletti che annullerebbe da sola la rete di Viola. “Allora Pavoletti, vedi un po’ se è in posizione di fuorigioco Pavoletti per favore” chiede Paterna a Gariglio, che risponde “vado sul SAOT. Andiamo da qua, mi dice che l’attaccante…no però ho un problema con gli scheletri, non possiamo usare il SAOT“. In sostanza il sistema semiautomatico “nasconde” uno dei difensori ed è necessaria una valutazione “manuale” della posizione del numero 30 rossoblù. “Ti metto una stretta, valutalo da qui il fuorigioco. Credo sia buono perché c’è Luperto che tiene in gioco. Ok, Luperto infatti non me lo vedeva il SAOT, vado avanti da qui“.
Decisione
Una volta certificata la regolarità della posizione di Pavoletti, il VAR e l’AVAR si focalizzano sul contatto tra l’attaccante e il portiere dell’Empoli. “Fammi vedere il contatto su Caprile” chiede Paterna a Gariglio, fino ad arrivare alla telecamera adatta per la eventuale On Field Review di Maresca. “Ti do un’altra camera. La retro alta che si vede dal program, quella lì, guarda, quella lì, bravo. Perfetto, gli mandiamo la retro alta. Allora Fabio, ti consiglio una OFR per un possibile fallo di Pavoletti su Caprile“. La scelta si concentra dunque sulla visuale da dietro la porta, con la telecamera presumibilmente piazzata nella parte più alta della Curva Sud della Unipol Domus. Mentre Maresca si avvicina alla zona delle panchine, continua il dialogo tra gli addetti video su come gestire la scelta delle immagini da mostrare al direttore di gara: “Questa qui è perfetta. Perfetto, parto di qua e gliela faccio vedere. Parto dal contatto…bravo, ferma sul contatto e poi non rallentare, fagliela vedere tutta in dinamica“. Arrivato davanti al video, Paterna a questo punto parla con Maresca: “vai, te lo facciamo vedere, questo è live, scusa, è in dinamica. Ci sei Fabio? Gli toglie la possibilità di prendere il pallone. Vi faccio vedere anche questa, un’altra da frontale, si vede da qui. Bravo, bravo, anche questa, rimanda in loop” le indicazioni di Paterna al collega AVAR. Maresca, però, non è convinto e vorrebbe ricevere un punto di vista differente e così chiede un’altra telecamera: “Dammi di nuovo la GLT (Goal Line Technology, la camere in linea con la linea di porta – ndr) per favore. Vorrei vedere la dinamica perché qua c’è da capire se lui va verso il portiere o il portiere verso di lui“. Una richiesta che non convince il VAR che insiste: “Secondo me la vedi meglio dall’immagine precedente, questa, questa la vedi meglio Fabio“, con Maresca che insiste ancora una volta con la richiesta di poter valutare con la camera della GLT: “No, non la vedo bene qua perché la devo vedere da una prospettiva laterale“. Una OFR abbastanza lunga e anche insolita, con il fischietto napoletano che vuole arrivare alla sicurezza totale prima di annullare il gol di Viola. Il VAR, consapevole che sia la telecamera dietro la porta sia quella frontale diano una migliore visione d’insieme, insiste con il direttore di gara: “Frontale secondo me la vedi meglio, rimandagli la rete“. Convincendo finalmente Maresca che risponde “Vai, metti frontale“. A questo punto, di fronte all’immagine, il direttore di gara prende la decisione finale: “è solo Pavoletti che va su di lui“. Rete annullata e punteggio che resta sullo 0-0.
Analisi
Con la chiusura dell’episodio arriva la spiegazione di alcuni dettagli da parte di Gervasoni, presente in studio, attraverso le domande soprattutto del giornalista Stefano Borghi. Cosa non ha funzionato con il SAOT? “Il SAOT generalmente funziona, anzi al 99% funziona, a volte può succedere che uno scheletro venga perso e il sistema lo evidenzia e a quel punto l’operatore seleziona manualmente il calciatore. Perciò ci sono vari livelli di backup“, dice il vice commissario CAN. Che, come risaputo, spiega in sostanza perché si tratti di fuorigioco semiautomatico e non di un sistema completamente automatico. la ragione è evitare di cadere in possibili bug della tecnologia che ancora esistono e, sempre su segnalazione del SAOT, correggere eventuali mancanze comunque rarissime. Il dubbio sull’episodio, espresso anche nei commenti post partita, era quello dell’effettiva incidenza del contatto Pavoletti-Caprile sul mancato intervento del portiere, già fuori traiettoria a causa di un’uscita non perfetta. Borghi, a tal proposito, chiede a Gervasoni se l’aspetto tecnico – l’errore di un calciatore, l’influenza dell’irregolarità sul gol – può far parte del processo decisionale del VAR e quindi dell’arbitro. L’ex direttore di gara commenta: “Lo stavamo dicendo prima, cercare di semplificare le cose complicate, se devo anche valutare da arbitro la qualità tecnica di un’uscita del portiere allora lì diventa molto molto molto complicato. In sala VAR tante domande i ragazzi me le fanno e io dico sempre rispondo a episodi che sono successi, perché parlare di episodi che non sono accaduti è molto complicato. Nella valutazione la qualità dell’intervento del portiere non viene considerata, il VAR deve considerare che il pallone sia in gioco e poi il comportamento dell’attaccante nei confronti del portiere. Il comportamento dell’attaccante è negligente, urta il braccio destro di Caprile e gli va addosso e questo ti lascia il dubbio se la parata poteva farla oppure no. Questa è la valutazione che viene fatta“.
Matteo Zizola














