Alla vigilia dell’ultima sfida di campionato contro la Gelbison, il tecnico dell’Olbia Zé Maria è intervenuto in sala stampa per presentare il match in programma domenica 4 Maggio alle ore 15:00 al Bruno Nespoli. Di seguito le sue dichiarazioni.
Bilancio
“È stato un anno pesante, la squadra è partita male e durante l’anno abbiamo alternato partite buone a partite meno buone. Spero che domani sia l’ultima sfida per noi”.
Stagione
“La squadra ha dimostrato negli ultimi mesi di stare bene sia dal punto di vista fisico che del gioco. Abbiamo vinto l’ultima partita contro una squadra che si giocava la salvezza e lo abbiamo fatto meritatamente. Lo spirito è quello giusto, alla squadra rimprovero poco perché credo abbia fatto anche di più di quanto era nelle sue possibilità”.
Su Ragatzu
“Daniele per la qualità che ha è un giocatore fuori classifica. In queste 15-16 partite ci ha dato una grande mano per qualità, esperienza e atteggiamento. Sono molto grato a lui. Se farà il centesimo gol sarò molto contento. La sua posizione? Manca solo il difensore centrale, ha fatto ogni ruolo possibile, è bravo ovunque, non saprei più dove farlo giocare. Non penso sia un playmaker o un difensore”.
Gestione
“Sono stati fatti errori di valutazione, ma siamo umani e sbagliamo tutti. Tutto sommato però, sono soddisfatto di come è andata la stagione e penso di aver fatto il possibile per questa squadra e questa società facendo cose che non erano spesso di mia competenza. Dico sempre al direttore e ai miei collaboratori di aver fatto cose che in passato non avevo mai fatto da nessun’altra parte, ma ne sono molto contento”.
Passato
“Se accetterei l’Olbia tornando indietro? Bisognava valutare meglio le cose. A me le sfide sono sempre piaciute. Nella mia carriera da calciatore ho lasciato il Parma per andare a giocare al Perugia nel ‘98, sono andato via dal Brasile per venire a giocare in Italia nel miglior campionato del mondo. Ho rifiutato tanti grandi club come Real Madrid e Chelsea, perciò si, rifarei la scelta di allenare l’Olbia. All’inizio, per una persona con una mentalità come la mia, cioè di lottare sempre per obiettivi importanti, non è stato facile, perché quando sono arrivato la squadra non era in una situazione semplice, anzi. Era un gruppo completamente allo sbaraglio senza un’identità e una mentalità adeguata. Per me, lo ripeto, è stato difficile, ma questo mi ha dato la forza di andare avanti. Penso ai giovani come Rizzo e Yankovskyy venuti fuori alla grande. Altri più esperti come Maspero a segno con sei gol in questa stagione come mai prima d’ora, Pani etc. È venuta fuori una squadra che gioca benissimo e che affronta ogni avversario giocando con coraggio. I ragazzi hanno creduto in me e nelle mie idee i risultati sono arrivati. Abbiamo perso qualche partita pur meritando di vincere, ma questo è il calcio”.
Rimpianti
“Playoff? Credo che anche questa squadra avrebbe potuto combattere per quell’obiettivo. Da dicembre però, anche a causa del problema degli stipendi non siamo riusciti a competere con le altre. A dicembre dopo le tre vittorie consecutive abbiamo perso contro Sarnese e Gelbison e dopo esserci ripresi e aver messo a segno tre vittorie, ci sono stati altri problemi e questo ci ha danneggiato un po’. Quei problemi andavano gestiti meglio dalla società in quel momento perché abbiamo lasciato per strada almeno 12 punti che ci avrebbero permesso di lottare per i playoff”.
Sulle altre sarde
“Io non osservo le altre squadre, ad oggi non siamo salvi e per questo dobbiamo pensare a noi. Affrontiamo una squadra forte, costruita per vincere il campionato e che ci ha sconfitto all’andata. Non sarà facile prendere il punto che ci manca. Mi dispiace se altre squadre sarde retrocederanno anche perché per l’Olbia fare cinque/sei partite senza uscire dall’isola sarebbe stato importante, ma anche questo fa parte del calcio”.
Difficoltà
“La sfida più difficile? La parte sul campo è la cosa più semplice da sistemare. Mettere un giocatore nel proprio ruolo o farlo adattare è semplice. Al contrario è l’aspetto mentale ad essere più complicato. Ho cercato di far uscire tutti dalla propria comfort zone. Crescere fa male, ma io credo di essere riuscito in questo. Serve far capire che per migliorare serve fare qualcosa di diverso e all’inizio, con un ambiente tossico attorno, non è stato facile. La più grande sfida è stata cambiare la mentalità, per il resto ero certo di aver potuto sistemare le cose”.
Sulla sfida contro la Gelbison
“Penso sia una partita divertente, loro hanno la libertà di pensiero perché la classifica glielo permette. Noi, invece, abbiamo bisogno di un punto per non dover dipendere dalle altre squadre, perciò sarà una bella gara. Il nostro obiettivo iniziale era quello di arrivare a questa sfida per un posto nei playoff, purtroppo non sarà così, ma credo che la gente si divertirà lo stesso”.
Disponibili
“Sono tutti disponibili per domenica”.
Stipendi
“Siamo in ritardo, questa è una cosa che mi dà tanto fastidio. La mensilità di marzo ancora non è stata ricevuta nonostante la scadenza fosse stata fissata al 20 aprile. Mi dispiace molto, la società sta venendo a mancare da questo punto di vista e non va bene perché se vuoi vincere non devi lasciare niente al caso e questo ci ha danneggiato tante volte nel corso del campionato. Ho sempre chiesto chiarezza e sincerità alla proprietà perché tutti noi lavoriamo e ci aspettiamo di essere pagati senza nessuna scusa. Quando i risultati sono arrivati sul campo purtroppo abbiamo avuto dei problemi, delle mancanze da parte della società. Io sono stato preso per portare dei risultati e questi sono arrivati, ma la società non ha mantenuto le sue promesse. Mi infastidisce molto. La vendita delle magliette? È legata al rendimento. È una cosa che ho fatto notare alla società. Loro sanno il mio disappunto, questo non è uno sfogo, ho sempre espresso il mio parere alla dirigenza. Se tu vuoi vincere, vuoi essere una società di professionisti, devi dimostrarlo con i fatti”.
Rinnovo
“Adesso finirò il campionato. Sono contento di stare all’Olbia, ma bisognerà rivedere alcune cose”.
La Redazione














